È il fondatore e l'anima del Centro Pallavolo 27 e colui che ha portato questo sport alla vetta in Alta Valle Brembana. E ora Fausto Rota, 57 anni di San Giovanni Bianco, ha deciso di raccontare la sua vita in un'autobiografia-romanzo di 544 pagine dal titolo “Il Castagno della Mann” (edito da Albatros). Fausto, nato a San Giovanni Bianco, ha ottenuto il diploma di geometra, iscrivendosi successivamente alla facoltà di lettere che è costretto ad interrompere a causa della scomparsa prematura del fratello. Questo è il punto di partenza verso un viaggio che negli anni lo ha portato lontano, fra momenti di difficoltà ma anche innumerevoli vittorie e soddisfazioni.
La sua avventura pallavolistica prende il via nel 1985, quando, a 24 anni, su invito del padre incontra un gruppo di ragazze della scuola media di San Giovanni Bianco e decide di allenarle. Nasce così il 23 dicembre 1986 il “Centro Pallavolo 27” (più conosciuto con il semplice “CP27”), che anno dopo anno si amplierà sempre di più, passando dalle 3-4 squadre iniziali alle 10 attuali e divenendo il punto di riferimento di questo sport per l'intera Valle Brembana.
Una semplice squadra, che ha ottenuto un salto di categoria dietro l'altro, passando dalla terza divisione del '92 alla serie C nel '96. Una “favola” che Fausto ha saputo costruire grazie anche alle prime ragazze della futura squadra, che lo hanno spinto a continuare per questa strada portandolo successivamente a seguire un corso per allenatori. “Io prima di quel momento non avevo mai visto la pallavolo, giocavo a calcio e sciavo. Per me è stato proprio iniziare da zero – racconta Fausto – Nell'86 ho incontrato Angiolino Quarenghi, una figura molto importante al tempo. Grazie a lui ho deciso di scrivere il 'progetto pallavolo', 10 punti di cose che volevo realizzare in 10 anni. Ci vuole un pizzico di follia e lungimiranza, devi avere il coraggio di immaginare il futuro e immaginarlo in un certo modo.”
Da questa grande storia fatta di successi e difficoltà, sia personali che a livello di squadra, nasce l'idea del suo libro. L'ispirazione prende vita dopo il grave incidente in cui è stato protagonista nel 2004, che lo porterà al coma. “Il libro nasce come un modo per esorcizzare quella che è stata la situazione, per questo motivo mi sono messo a scrivere la storia del CP27. Mi è uscito invece un romanzo, il cui filo conduttore è sempre la pallavolo, ma che racconta soprattutto la mia vita.” spiega Fausto. Due storie che si intersecano, come due i punti focali della sua esistenza: il primo la nascita del Centro Pallavolo 27 che lo ha iniziato nel suo percorso lungo ormai 34 anni, l'altro proprio l'incidente, che gli ha dato la spinta necessaria a mettere su carta i suoi ricordi.
Il titolo “Il Castagno della Mann” deriva invece da un aneddoto, accadutogli nel 1981. “In quel periodo, mi occupavo del censimento comunale e mi venne assegnata la zona delle frazioni sopra San Giovanni – racconta – Lì viveva la morosa di mio fratello, che mi aiutava nel lavoro. Al termine di una giornata, mi fa conoscere il castagno della Mann.” Un castagno enorme che negli anni è diventato punto di riferimento dell'allenatore, un “locus amoenus” in cui passava le giornate a studiare, suonare e rilassarsi. Una decina di anni fa, la pianta viene colpita da un fulmine che la spezza in due, ma questo non le impedisce di continuare a fare frutti. “Quel castagno è l'allegoria della mia vita: è stata spezzata in due, ma nonostante tutto io sono ancora qui.”
Il libro viene terminato nel 2014, ma Fausto non sente l'esigenza di pubblicarlo. “Ero contento di averlo anche solo finito, anche se all'inizio le pagine erano 800 – racconta – Dopo un annetto, l'ho proposto ad un amico di famiglia scrittore: lui ha risposto che l'opera erano due romanzi diversi, uno sulla pallavolo e uno sulla mia storia. Mi ha proposto di farne due oppure di tagliare alcune parti e così ho optato per la seconda”. Stampano alcune copie, le mandano alle case editrici. Un solo responso, con la casa Albatros, che si è rivelato però fortunato. “Non me l'aspettavo. Credevo fosse un romanzo troppo lungo per essere una prima pubblicazione”.
Dalla sua uscita, il libro si è rivelato un successo e il neo-scrittore ha ricevuto numerose recensioni positive, sia da conoscenti che sul web. “Sono sorpreso e soddisfatto. Il libro piace, cattura e sto ricevendo recensioni anche da persone che non conosco. Per me è davvero un piacere.” racconta. Ora il CP27 è una delle realtà più conosciute a livello regionale, e i riconoscimenti non mancano. “Siamo riusciti a portare avanti un'attività in una realtà complicata e difficile come è la valle Brembana. Tutto è più complicato da noi: arrivarci, il bacino di utenze, ma siamo riusciti ad ottenere ugualmente grandiosi risultati.”
Risultati che anche quest'anno non si fanno attendere, dal momento che attualmente la prima squadra serie D femminile ha ottenuto 14 vittorie su 14 partite e si trova ora in testa al campionato. È un momento molto importante per la formazione, che potrebbe anche raggiungere di nuovo la serie C. Numerose anche le attività di beneficenza di cui il centro sportivo si è reso protagonista: lo scorso anno il calendario delle ragazze è diventato una raccolta fondi, mentre negli anni hanno collaborato con ActionAid per adozioni a distanza e sostenuto diverse associazioni, fra le quali il centro antiviolenza Penelope di San Pellegrino. Un'iniziativa nata dal suo compleanno, quando Fausto ha chiesto ad ogni squadra di mettere una quota per dare un contributo alle associazioni piuttosto che un regalo.
“Ci credi o non ci credi: se non ci credi è tutto inutile, superfluo. Se ci credi tutto fa cambiare le cose – racconta Fausto – Sono sempre stato considerato un allenatore severo, però dal punto di vista della consapevolezza e di cosa è importante, il superfluo non lo sopporto. Sono fatto così.”
Il libro verrà presentato ufficialmente alla fiera del libro a Torino prevista per il mese di maggio da Albatros, mentre per la nostra valle è in programma per ora un incontro a San Giovanni Bianco il 3 marzo e a San Pellegrino Terme il 17 marzo. “Siamo entrati nel tessuto sociale della Valle Brembana. Non so se c'è una famiglia che non abbia una figlia o una cugina che non ha giocato a pallavolo con noi – racconta Fausto – Credo di aver allenato quasi tutta l'Alta Valle Brembana e per me è stato un piacere.”
Chi fosse interessato ad acquistare il libro di Fausto Rota, lo può trovare su Amazon a questo link.