Chiunque, passando sulla strada che collega l'abitato di Piazza Brembana a quello di Moio de' Calvi, lo ha visto passare la domenica mattina in sella alla sua bicicletta, sfidando le intemperie, il caldo estivo e il freddo quasi polare. E dopo 12 anni alla guida delle parrocchie di Piazza Brembana, Lenna, Valnegra e Moio de' Calvi, don Alessandro Beghini lascerà il suo “Oltre Goggia” cedendo il posto a don Andrea Mazzoleni.
Originario di Ponte San Pietro, don Alessandro è diventato con il tempo il punto di riferimento di tutte le sue parrocchie, che hanno apprezzato i suoi insegnamenti di Fede, la sua indole scherzosa ed il suo tono sempre positivo. La sua esperienza in Valle Brembana è, di fatto, la prima attività come parroco di cui “don Ale” – come è chiamato affettuosamente dai compaesani – ha effettivamente avuto esperienza. Dal 1998 al 2007, infatti, è stato curato nella parrocchia di Borgo Palazzo a Sant'Anna, Bergamo. “Ero curato, mi occupavo della pastorale giovanile all'interno della parrocchia” spiega. E di giovani se n'è occupato molto anche in alta Val Brembana, affiancando i ragazzi nel catechismo, in oratorio e al CRE estivo, oltre che in numerose altre iniziative pensate appositamente per i giovani del territorio.
Dodici anni possono sembrare un periodo molto lungo, ma per don Alessandro il tempo passato qui è stato come un dono rinnovato: prima di entrare in seminario, infatti, ha vissuto a Piazza Brembana prestando volontariato attraverso il Servizio Civile. Allora aveva vent'anni (oggi ne ha 48) e affiancava don Angelo Mazzola – il parroco del tempo – nelle sue attività. Un'esperienza che ha sicuramente lasciato un segno indelebile che gli ha permesso di accogliere diversi anni dopo con estrema gioia il trasferimento proprio qui, dove il suo futuro sembra avere avuto una svolta definitiva.
“La mia scelta di diventare prete è stata un cammino, non esiste un momento in cui decidi – racconta don Alessandro – Quando ero qui a Piazza Brembana a fare il servizio civile, in quell'anno così particolare ho pensato che forse potesse essere bello, avendo vissuto insieme a don Angelo per un anno, vivere un po' la mia vita da prete. Ho finito il Servizio Civile, sono entrato in seminario e man mano ho intuito e capito che comunque potevo spendermi in questa vita. Dopo essere entrato in seminario, ho fatto due anni come seminarista sempre qui, insieme a don Raffaele Cuminetti, nel 1997/1998. Quindi è una realtà che già conoscevo, sapevo cosa avrei trovato e non mi ha spaventato, anzi sono venuto molto volentieri”.
Don Alessandro lascerà quindi il posto a don Andrea Mazzoleni, originario di Sant'Omobono Terme, mentre prenderà sotto la sua guida la parrocchia di Villongo, sul Lago d'Iseo. Dall'alta montagna al lago, insomma. “Il luogo dove mi trasferisco è una zona che non conosco – racconta il parroco – Non conosco i nomi dei paesi, dei posti, delle montagne. Non so proprio niente, sarà tutto nuovo per me”. E don Ale sente già la mancanza dei suoi “goggini”, come chiama affettuosamente gli abitanti dell'Oltre la Goggia.“I monti, gli ambienti, la gente, l'alta Valle, l'”Oltre Goggia” certo che mi mancheranno, i miei “goggini” mi mancheranno, e anche molto”.
La Santa Messa di saluto verrà celebrata nel tardo pomeriggio del 22 settembre nella chiesa di Piazza Brembana, mentre la partenza ufficiale per Villongo è prevista per il giorno successivo. “I saluti saranno ufficialmente il 22, però vorrei lasciare un augurio a tutti dell'Oltre la Goggia, che è una terra molto bella, unica e alla quale mi sono affezionato molto – spiega don Alessandro – Qui mi sono trovato benissimo, con le nostre povertà e le nostre ricchezze certo, però auguro davvero a tutti di fare un cammino che possa superare tutte le divisioni, di trovare motivazioni forti per creare comunioni fra i paesi e le varie comunità, parrocchie comprese”.
“La seconda cosa che vorrei augurare è che il Signore possa aiutarvi ad aprire il vostro cuore per costruire legami e amicizie, superando magari anche le difficoltà relazionali che ci possono essere fra una persona e l'altra e ragionando su qualcosa di più ampio – conclude – Questa è una delle cose per cui credo di essermi speso di più nel cercare di fare, grazie soprattutto a quelle persone che mi hanno dato una bellissima testimonianza, convincendomi ancora di più a crederci. Siamo cresciuti insieme e questo mi fa piacere, credo di essere cambiato molto da quando sono arrivato fino ad ora. Non parlo delle mie parrocchie, perché ho sempre cercato di vedere tutta l'alta Valle come un luogo che mi ha accolto e mi ha voluto bene. Mi avete accolto benissimo e questa sarà una delle cose che ringrazierò e che non finirò mai di ringraziare abbastanza e per merito vostro, anche io sono diventato più adulto”.