Sono passati esattamente 30 anni dal giorno in cui la Valle Brembana è stata sconvolta dall’indimenticabile alluvione del 18 luglio 1987. Quel sabato giunse dopo un inizio estate non particolarmente caldo: gli ultimi tre giorni avevano portato piogge intense e il fiume Brembo appariva ingrossato. Ma solo nelle prime ore del pomeriggio l’acqua marrone e tortuosa cominciò a sembrare minacciosa agli abitanti della bassa Val Brembana, che cominciarono a notare un innalzamento repentino del livello del fiume e uno strano odore che si sprigionava dalle sue acque (causato dall’enorme quantità di detriti trascinati, come si capirà in seguito).
Il nubifragio partito dalla Val Tellina aveva aumentato drasticamente la portata del Brembo, che si stimò essere passata dai consueti 30 mc/s a più di 500 mc/s. Le acque non poterono fare altro che rompere gli argini, travolgendo costruzioni e strade al loro passaggio. A Mezzoldo il cimitero viene distrutto e alcune bare addirittura trascinate via dal flusso inarrestabile; le vie centrali di San Pellegrino e San Giovanni vennero completamente allagate; crollarono ben 14 ponti ed è incalcolabile il numero di auto, animali e stutture di vario genere che vennero trascinati a ingrossare il corso del Brembo impazzito. I danni superarono i 400 miliardi di lire e la valle rimase isolata per diversi giorni.
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La desolazione del paesaggio devastato è un ricordo indelebile che ancora emerge dalle numerose testimonianze di chi c’era. Si ricordano però anche la tempestività dei soccorsi, impegnati sino a notte fonda a tenere sotto controllo ponti e argini, e la solidarietà dei cittadini che fronteggiarono uniti la situazione d’emergenza e i difficili giorni successivi della ricostruzione.
Ma ancora oggi non si può cancellare il rammarico più grande, quello per le cinque persone che persero la vita in questo disastro naturale: i loro nomi – Angelo Salvetti, Barbara Orlando, Paola Tornaghi, Marco Tamborino, Romeo Cortinovis – sono ricordati nella cappelletta ai Fondi di Piazza Brembana, dove in occasione dell’anniversario si commemorano i tristi giorni dell’ormai storica alluvione della Valle Brembana.