Testo scritto da Giovanni Bono Orsanigo e Dario Cosseta dell’Istituto Turoldo di Zogno nell’ambito del progetto La Voce “Giovane” delle Valli.
La giornata del 9 maggio rappresenta per molti un giorno comune (come tutti gli altri). In realtà non è proprio così, anzi, questa data è forse una delle più importanti in tutto il mondo. Ma andiamo con ordine, partendo dalle feste che ci riguardano più da vicino.
Nella data del nove maggio viene celebrata la “festa dell’Europa”, festività ufficiale dell’Unione Europea e di tutte le istituzioni a lei annesse. Questa data ricorda lo stesso giorno di ben settantadue anni fa, quando a Parigi venne pronunciato un importante discorso riguardante un ambizioso progetto geo-politico che prende il nome di “Dichiarazione Schuman”, dal nome del ministro degli esteri della Francia.
Ma come mai questo testo è diventato così importante? Tale documento segna l’inizio del processo d’integrazione europea, gettando le basi per una prima unione federale di stati, che prenderà poi il nome di Comunità europea del carbone e dell’acciaio per passare al nome che tutti noi oggi conosciamo di Unione Europea. Il documento avanzava proposte particolarmente avveniristiche per il tempo, le quali registrano la volontà dei padri europei di formare un’unione sicura, democratica e stabile ai tempi fortemente minacciata dai vicini paesi di stampo comunista dittatoriale.
I temi portati in auge dal ministro Schuman furono la creazione di un nucleo economico europeo e la messa in comune delle riserve di carbone e di acciaio (tema oggi di particolare attualità). Questo giorno dunque celebra e ha l’intento di rappresentare l’unione, l’integrazione, la coesione sociale culturale ed economica comuni a tutti i cittadini europei. Il nove maggio, inoltre, si onora e celebra il ricordo delle vittime del terrorismo interno, ossia tutte quelle persone di nazionalità italiana che sono decedute o rimaste ferite da parte di atti terroristici anche in zone extraitaliane.
Infatti quarantaquattro anni fa Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, è stato assassinato dalle brigate rosse e successivamente ritrovato nel bagagliaio di un’auto dietro la principale sede del Partito comunista italiano. Tale gesto ha mosso successivamente le autorità del governo italiano legate all’istruzione con l’intento di promuovere un progetto di sensibilizzazione dei ragazzi “Le buone pratiche: storia e memorie a scuola. Lavorare in classe sui temi legati a terrorismi, criminalità organizzata, violenza politica”. I quali sono chiamati a comporre degli elaborati digitali e non, e i migliori sono premiati annualmente in questa data.
Dunque la finalità di questa commemorazione è quella di sensibilizzare il popolo italiano nei confronti di coloro che si sono dedicati alla sicurezza dello stato “L’Italia ha sconfitto il terrorismo senza mai rinunciare ai valori e ai principi dello stato di diritto” ( Laura Boldrini, cerimonia 9 maggio 2007) Dal punto di vista liturgico si ricorda San Pacomio, il quale fu uno tra i fondatori del cenobitismo monastico, ovvero la prima concezione di comunità monastica. Inoltre egli redasse la prima regola del monachesimo che però venne ritrovata successivamente tra le traduzioni di S. Girolamo. Essa prevedeva la preghiera, il digiuno, il lavoro manuale e un rigoroso studio esegetico.
Secondo il racconto cristiano, Pacomio venne spinto da una voce misteriosa durante il periodo di contemplazione in solitudine a fondare delle case per i credenti e monaci. Stabilì pertanto il suo primo monastero cenobitico presso Tabennisi, dove accolse una centinaia di monaci. Alla morte dell’abate Pacomio, i monasteri erano arrivati a una decina di cui uno femminile, della figura affascinante ma misteriosa del monaco resta sconosciuto il luogo di sepoltura.