Raccolta firme, petizioni e richieste di intervento dei sindaci: la situazione attorno, anzi fuori, agli uffici postali della provincia sta diventando ogni giorno più caotica…o meglio lo sta diventando a giorni alterni, dal momento che in diverse zone, soprattutto nelle valli, gli uffici sono aperti a singhiozzo.
L’ultimo caso è quello di Locatello. Sono circa 3000 gli abitanti che gravano sull’ufficio postale di Locatello, dal momento che tempo addietro gli sportelli di Corna Imagna e Fuipiano sono stati chiusi definitivamente (è presente però uno sportello a Brancilione di Corna Imagna). Adesso, in era Covid, anche Locatello vive a giorni alterni, producendo, in quelli di apertura code e assembramenti che proprio l’era Covid dovrebbe scongiurare. E così i cittadini hanno avviato una raccolta firme per chiedere una soluzione.
“Un gruppo di cittadini – racconta uno dei promotori – si è attivato per una raccolta firme, che poi è stata consegnata al sindaco; abbiamo chiamato e fatto rimostranze negli uffici centrali di Poste Italiane, ma nulla ancora succede. Questi tre paesi (Corna, Locatello, Fuipiano ndr) sono abitati da molti anziani che hanno sempre avuto con lo sportello della posta un rapporto privilegiato, per la pensione, per il pagamento delle bollette, per la cura dei loro risparmi….è veramente indegno che oggi Poste Italiane ripaghi così chi ha contribuito alla sua crescita. E mi auguro che la situazione non si complichi ulteriormente, perché casi di tensione e agitazioni eccessive si sono già verificati”.
La situazione è critica in diversi altri territori delle valli bergamasche. “Troppi uffici postali sono ancora chiusi o parzialmente aperti, con inevitabili disagi sia per i lavoratori postali che per i cittadini – dice Rossana Pepe, segretaria generale di SLP CISL di Bergamo. Al momento la situazione di aperture a giorni alterni riguarda una ventina di sportelli, ma per nessuno di questi Poste ha dato scadenze ravvicinate per un ritorno alla normalità, e così, continuano a crearsi assembramenti davanti agli uffici aperti”.
“Chiediamo – dice Pepe– che da subito vengano riaperti gli Uffici Postali ancora razionalizzati e i tanti doppi turni ancora chiusi. Qualcuno dovrà spiegare ai lavoratori e ai cittadini perché troppi sportelli non possono lavorare al pomeriggio offrendo servizi alla propria comunità cittadina o al proprio quartiere. Per noi è una scelta sbagliata ed incomprensibile”.
“Il Covid e le razionalizzazioni estive vengono utilizzate come foglie di fico per non ammettere che le Filiali sono carenti di unità. SLP da tempo chiede che nel più breve tempo si possa far ritornare la rete degli Uffici Postali alla normalità per dare serenità ai lavoratori e ai clienti. Per la CISL, infatti, gli Uffici Postali rappresentano un servizio essenziale per le comunità locali ed il ritorno alla normalità è fondamentale per garantirne la piena efficienza”.
Al momento la lista degli uffici chiusi comprende, oltre a Locatello, Colzate, Nese di Alzano, Cazzano S. Andrea, Peia e Schilpario, Orio al Serio, Pognano, Capriate san Gervasio, Zingonia e la succursale 14. Chiusure pomeridiane sono previste a Clusone, San Pellegrino, succursale 15.