Dopo un'estate dai bassi contagi, si è concretizzata con l'arrivo dell'autunno la generale previsione di una seconda ondata da Covid-19, diversa da quella di marzo per certi aspetti, ma ugualmente con numeri in costante crescita in tutta la penisola. A crescere è anche il valore dell'indice di trasmissibilità Rt, ovvero la potenzialità di trasmissione di un virus. Un valore Rt che si attesta a 1 indicherebbe perciò che una persona affetta da coronavirus può contagiarne in media un'altra.
L'indice Rt viaggia a doppio filo con lo scenario di un prossimo, ipotetico lockdown: una situazione che, visto l'andamento della curva, non sembrerebbe essere così lontana. Ad attestarlo è un documento, redatto dall'Istituto Superiore di Sanità, dal titolo “Prevenzione e risposta a Covid-19” secondo i cui criteri l'Italia starebbe già lentamente scivolando in quello che è chiamato “scenario 4”, il più grave previsto nel documento.
A delineare lo scenario peggiore è proprio l'indice Rt, che superata la soglia dell'1.5 potrebbe portate a misure più severe rispetto a quelle indicate nell'ultimo Dpcm. Come è la situazione Rt in Italia, quindi? Il timore è che l'indice abbia già superato l'1.5, a causa del forte aumento di contagi registrato fra il 12 ed il 18 ottobre.
È stato lo stesso premier Conte a suggerire che l'Italia abbia già varcato la soglia critica. “Il numero dei positivi è cresciuto in modo preoccupante ed è difficoltoso tracciare le catene di trasmissione, come sta avvenendo in molti Paesi Europei – ha dichiarato durante l'informativa alla Camera – Il quadro epidemiologico sta determinando una pressione severa sul Ssn, con un incremento significativo delle persone ricoverate, sia in area medica che in terapia intensiva. Da tutto ciò, deriva la necessità di misure più restrittive”.
Servono “misure rigorose, robuste e serie per governare la curva e raffreddare la situazione epidemiologica, evitando di arrivare a “misure più drastiche” – questo il monito del ministro della Salute, Roberto Speranza, di qualche giorno fa –. Abbiamo un'impennata significativa e dobbiamo fare i primi interventi per iniziare a stringere e dare un segnale al Paese che stava cambiando qualcosa. Non possiamo avere l'obiettivo immediato di azzerare Rt, che il 23 ottobre era ad una media nazionale di 1.5, ma dobbiamo assolutamente abbassarlo perché non è sostenibile”.
(Fonte: tgcom24)