La collaborazione fra territorio e associazioni di volontariato è una fondamentale caratteristica necessaria alla crescita e allo sviluppo di entrambe le parti, che attraverso i rispettivi principi danno vita ad importanti realtà fruibili da chi, nel territorio, ci abita. È in quest'ottica di reciproca collaborazione che CSV Bergamo, associazione che si occupa di promuovere e sostenere il volontariato, si è affermata nell'Ambito Valle Imagna-Villa d'Almè, operando e partecipando da tempo in più settori specifici – dai progetti rivolti agli studenti fino ai piccoli comuni dell'alta Valle Imagna.
Il frutto di questa fattiva e ormai consolidata cooperazione si riscontra nella partecipazione di CSV Bergamo in qualità di partner nel progetto “Distanze Ravvicinate”, affiancandosi ad altre realtà territoriali (come, ad esempio, l'Azienda Speciale Consortile Valle Imagna-Villa d'Almè e la Cooperativa Lavorare Insieme) per un unico fine comune: sviluppare azioni tra le famiglie, tra esse e gli attori del territorio per permettere di socializzare problemi e condividere risorse per costruire nuove opportunità e prospettive.
Chi è e di cosa si occupa, nello specifico, CSV Bergamo? “Si tratta di una realtà che ha la funzione di accompagnare il volontariato, affinché possa avere tutti gli strumenti per gestire tutte le loro attività – spiega Claudia Ponti, coordinatrice dell'area territorio per CSV Bergamo – Ci occupiamo di azioni di consulenza, formazione e avvicinamento per fornire degli strumenti concreti alla vita delle associazioni. Il nostro secondo obiettivo è sostenere la partecipazione nei territori, attivare reti tematiche e territoriali affinché le organizzazioni, insieme, possano in qualche modo rispondere ai bisogni sociali dei singoli territori. Ci occupiamo anche di un altro tema: sostenere le forme di partecipazione, anche individuali”.
Claudia Ponti
La situazione emergenziale che i territori stanno vivendo, infatti, ha svelato come la partecipazione ed il volontariato non prendono forma solamente all'interno di organizzazioni strutturate, ma anche attraverso forme individuali di consenso e attivazione. “È come se avessimo quattro destinatari – aggiunge Ponti – le prime sono le organizzazioni ed il loro funzionamento interno, poi ci sono i cittadini che vogliono fare esperienze di volontariato, segue la comunità in un'ottica di costruire domande attorno a cosa siano le questioni sociali oggi ed infine il territorio, nel quale il nostro impegno si identifica nella costruzione di quelle reti di collaborazione che possano rispondere poi ai bisogni”.
Con l'arrivo del Covid, è cambiata in un certo senso anche la visione della figura del volontario, preziosa risorsa per rispondere ai bisogni del territorio e della comunità, che in un clima di fragilità e paura ha saputo creare una nuova consapevolezza e generare una forte mobilitazione nei confronti delle fasce più deboli, concretizzatesi attraverso aiuti e assistenza di prima necessità.
“In questo momento, insieme agli altri partner di progetto, stiamo cercando di ripensare a come valorizzare quello che è accaduto e a capire come queste esperienze positive possano essere continuative – precisa la responsabile – La mobilitazione di quei volontari in un determinato Comune può essere una risorsa che prosegue nella sua attività, oppure è stata soltanto temporanea durante l'emergenza? Queste sono le domande che stiamo cercando di sviscerare. E, ora come ora, il progetto è come se avesse bisogno di ripensarsi e rimodularsi a partire dal cambio di scenario e condizioni”.
L'altra faccia della medaglia vede, però, una condizione di fatica nell'organizzazione di volontariato, in particolare per quanto riguarda le associazioni più tradizionali e/o storiche. “Questo perché composte generalmente da persone anziane, che durante questo periodo sono rimaste bloccate. E soprattutto perché spesso è successo che molti leader storici di queste organizzazioni, che avevano un valore anche orientativo, sono venuti a mancare – afferma Ponti – La domanda è quindi come poter incrociare e riuscire a tenere insieme le organizzazioni e la loro funzione sociale nel rispondere ai bisogni con la forte mobilitazione che abbiamo visto”.
La presenza di CSV Bergamo nell'Ambito Valle Imagna-Villa d'Almè è il frutto di un decennio di lavoro sul territorio. Fra le operazioni si annoverano esperienze e progetti rivolti agli studenti dell'Istituto Comprensivo di Villa d'Almè e Almè, un percorso di sostegno alle attività dei piccoli Comuni dell'alta Valle Imagna e l'accompagnamento di associazioni nella partecipazione di bandi. “Perciò la partecipazione al bando di “Distanze Ravvicinate” era un po' l'esito di una presenza di CSV nel territorio ormai consolidata da anni, così come consolidate sono le relazioni con i soggetti e con gli altri partner, con alcuni di loro vi erano già collaborazioni molto forti – conclude la responsabile Ponti – Fra questi vi è anche l'Azienda Speciale Consortile, con cui abbiamo una fattiva collaborazione ormai da molti anni. Abbiamo comunque trovato persone assolutamente disponibili con tutti i partner del progetto e insieme abbiamo condiviso con partecipazione tutte le sue finalità”.