Lombardia in zona arancione da lunedì 11 gennaio: nessuna regione rossa in Italia

La Lombardia cambia colore e a partire da lunedì 11 gennaio tornerà in zona arancione con un Rt dell'1,27, insieme a Veneto, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia.
8 Gennaio 2021

La Lombardia cambia colore e a partire da lunedì 11 gennaio tornerà in zona arancione con un Rt dell'1,27, insieme a Veneto, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia. A confermarlo sono i dati dell'ultimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità, ufficializzato poi da un'ordinanza del ministero della Salute a firma di Roberto Speranza. Tutte le altre regioni dovrebbero restare in zona gialla, mentre non ci saranno regioni in zona rossa.

Le regole della zona arancione – Bar e ristoranti saranno chiusi (confermato il cibo da asporto fino alle 22 e consegna a domicilio), mentre i negozi aperti fino alle 21. Coprifuoco dalle 22 alle 5, vietato perciò circolare salvo comprovati motivi di lavoro, salute, urgenza o necessità e sarà necessario presentare autocertificazione.

Allo stesso modo sono vietati gli spostamenti da un Comune all'altro – ad eccezione dei piccoli Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, in cui sarà possibile spostarsi per 30 km – e da una regione all'altra. Il rientro alla residenza, domicilio o abitazione sarà sempre permesso. Fino al 15 gennaio (non si sa se la deroga varrà anche nel prossimo DPCM) sarà possibile recarsi a fare visita a parenti e amici, all'interno dei confini comunali e verso una sola abitazione privata una volta al giorno, fra le 5 e le 22, nei limiti di due persone oltre ai minori di 14 anni.

Secondo il monitoraggio dell'ISS, l'epidemia si trova ora in “una fase delicata che sembra preludere ad un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti”. Il rischio è quello di un'epidemia “non controllata”: l'incidenza a livello nazionale risulta essere ancora ad un punto critico. Per questo il monitoraggio parla di un “aumento complessivo del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile”. Dopo il 15 gennaio è previsto un DPCM per regolamentare la situazione allo scadere dell'attuale decreto, in vigore dal 7 al 15 gennaio.

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