Che l'Istituto Comprensivo della Valle Serina si sarebbe fuso con San Pellegrino Terme sembrava, ormai, una realtà confermata: meno di 400 studenti da ormai 7 anni, numeri non sufficienti per l'assegnazione del dirigente scolastico con incarico a tempo indeterminato, sostituito con una deroga da un preside reggente.
Poi la svolta, un emendamento approvato lo scorso 20 dicembre 2020 nella legge di Bilancio del Governo con l'obiettivo di abbassare a 300 unità il requisito minimo per l'assegnazione del dirigente scolastico in reggenza nei Comuni montani, aprendo di fatto una possibilità all'Istituto serinese di mantenere la propria autonomia evitando l'accorpamento con San Pellegrino Terme, inizialmente previsto per il prossimo anno scolastico 2021/2022.
A richiedere la sospensione temporanea della fusione – che avrebbe unito soltanto a livello scolastico gli studenti di Serina, Oltre il Colle, Cornalba, Algua, Bracca e Costa Serina con quelli di San Pellegrino e Dossena – la convenzione Comuni per lo sviluppo economico e sociale della Valle Serina e Dossena. L'ipotesi non è ancora sfumata del tutto: bisogna attendere ora che l'emendamento segua il proprio iter burocratico e aspettare che la Regione Lombardia decida se approvarlo per i nostri territori oppure no.
“In attesa di questa decisione – ha affermato Giorgio Maria Cavagna, sindaco di Serina e presidente della Convenzione Comuni – abbiamo chiesto una deroga per il prossimo anno scolastico per restare con due Istituti Comprensivi come ora. Se, poi, tale emendamento non dovesse essere recepito da Regione Lombardia, allora la fusione avverrà automaticamente a partire dall'anno scolastico 2022/2023”.
San Pellegrino Terme aveva accettato di buon grado l'iniziale proposta di fusione, nonostante alcuni sindaci avrebbero preferito una soluzione diversa, magari un accorpamento con i circa 200 alunni di Selvino (parte dell'Istituto Comprensivo di Nembro), facendo leva sui già reciproci legami esistenti fra le due realtà.