Da casa sua al centro vaccinale di S.Omobono tenendo il rosario in mano. Un tragitto tanto breve quanto ricco di fede, forza e speranza quello di Antonietta Franchini – detta “Tonia” – 106 anni compiuti lo scorso luglio, che ieri, 29 marzo, ha ricevuto la sua prima dose di vaccino anti-Covid.
“Sono felice di fare il vaccino, così poi potrò vedere tranquillamente i miei nipoti e pronipoti – confida Tonia, da 50 anni residente in località Rizzolo a Mazzoleni di S.Omobono Terme – Era da un anno e mezzo che non uscivo di casa, ma oggi (ieri per chi legge ndr) sono uscita appositamente per farmi vaccinare. Sono stata davvero felice di vedere tutti quei medici e infermieri disponibili e gentili”.
Tonia durante la vaccinazione presso il centro vaccinale di S.Omobono Terme.
106 anni, una vita lunghissima che le ha fatto conoscere gioie – come avere tre figlie e ben 11 pronipoti – ma anche dolori, come quello della Seconda Guerra Mondiale. Ma tra la guerra e il Covid a Tonia fa più paura il virus, ” non ho mai visto una situazione del genere, stanno morendo davvero tante persone. Adesso sono pronta a fare la seconda dose, fra tre settimane”.
E il destino ha voluto che proprio lo stesso giorno ricevesse la sua prima dose di vaccino anche la sorella di Tonia, Giuseppina Franchini – detta “Bepa” – pure lei residente a Mazzoleni, in località Grumello, 103 anni compiuti lo scorso gennaio. “Sono davvero contenta di essermi vaccinata: aspettavo da tanto questo momento. In questo periodo sto soffrendo molto l'impossibilità di accogliere in casa gli amici e i parenti che spesso, prima della pandemia, venivano a farmi visita. Non vedo l'ora di poterli accogliere di nuovo”.
Fra tre settimane, Tonia e Bepa torneranno al centro vaccinale di S.Omobono per la seconda dose di vaccino. Il loro fulgido e nostrano esempio di senso civico, invece, non ha di certo bisogno di una seconda dose.