di Marco Locatelli, direttore de La Voce delle Valli
Oggi la Valle Imagna ha perso uno dei suoi più grandi appassionati di storia valdimagnina (e non solo), uno studioso dall'animo gentile, ma dalla tempra ostinata. Un narratore capace e vivace. La Voce delle Valli ha perso un collaboratore, ma sopratutto un grande Amico e il primo dei suoi sostenitori.
Si parla spesso di promuovere le nostre valli, la loro storia, le bellezze. Di imparare a “venderci”. Ma poi, nel concreto, ci si accorge di come nemmeno noi – che la valle la respiriamo ogni giorno – conosciamo ogni angolo del nostro territorio. Al contrario, per Aquilino Rota la Valle Imagna non aveva segreti.
Tra suggestioni, miti e leggende, fatti storici studiati e analizzati, ricerche, Aquilino era una vera e propria enciclopedia vivente della Valle Imagna; come ci hanno insegnato i suoi illuminanti articoli pubblicati su queste pagine. Non ho mai conosciuto nessuno capace di vedere e immaginare la Valle Imagna come faceva lui. Aveva una visione unica, originale, quasi onirica. Mi ritengo fortunato di averla vissuta attraverso le sue parole e le sue immaginifiche storie. Un tesoro che custodirò gelosamente, anche sul mio giornale.
Aquilino amava raccontare e studiare la valle per il puro e semplice gusto di farlo, senza retorica. Amava raccontare, punto. E lo faceva in punta di piedi, senza vanagloriosi slanci di egocentrismo, con quel piglio un po' naif, pacato ed elegante che lo ha sempre contraddistinto. E che tutti gli hanno sempre riconosciuto. Non è un caso se su La Voce delle Valli (dove curava una rubrica dedicata alla storia e alla storia “romanzata” della Valle Imagna) si firmava con lo pseudonomio “Little Eagle”. Apparire non era – e non voleva essere – la sua prerogativa.
Me lo ricordo bene, l'Aquilino, quando gli proposi di curare una rubrica sulla storia della Valle per il mio neonato giornale. Non ci pensò un secondo e mi rispose subito: “Marco, conta pure su di me. Vai avanti così!”. Un entusiasmo da ragazzino, il suo. Un entusiasmo che non sarà dimenticato da me e su queste pagine, che sono anche le sue. E lo saranno sempre.
Grazie, Little Eagle.