Un successo chiaro e ampiamente previsto, stante la disparità delle forze in campo e delle motivazioni. L'Atalanta liquida con cinque reti (a due) la pratica con il già retrocesso Parma e si riporta (dopo il successo del Napoli a La Spezia) al secondo posto, sempre più convinta di centrare per il terzo anno consecutivo la qualificazione Champions.
Al via Gasperini rafforza il concetto di “massima concentrazione” evitando un possibile turnover (cinque partite in 14 giorni per i neroazzurri) e schiera di fatto tutti i “titolari” disponibili. In porta Sportiello subentra allo squalificato Gollini, mentre in difesa Djimsiiti va a destra al posto dell'infortunato Toloi, con Romero centrale e Palomino a sinistra. A metà campo Maehle rileva Hateboer, mentre inamovibili sono De Roon, Freuler e Gosens.
In avanti Zapata è supportato da Ilicic con Ruslan Malinovskyi colonnello della trequarti. Proprio dalla posizione più congeniale all'ucraino arriva al 12' il gol del vantaggio, con un sinistro dei suoi che si infila alla destra di Sepe. L'Atalanta non preme a fondo sull'acceleratore, ma nemmeno evita di spegnere l'interruttore e continua a macinare azioni, che puntano su un sostenuto e aggirante tiki taka per poi trovare blitz centrali oppure fraseggi stretti per arrivare al cross.
Ilicic illumina queste fasi con due cross fotocopia per Gosens che di testa manda di poco fuori nel primo caso e addosso a Sepe nel secondo. L'occasione più ghiotta per il raddoppio è per Zapata, che colpisce la parte interna della traversa dopo cross di Freuler da dentro area, con lo svizzero imbeccato da sontuoso tacco di Ilicic.
Sul fronte opposto qualche generoso corpo a corpo di Cornelius con Djimsiiti e Romero, ma Sportiello resta inoperoso. Nella ripresa entrano subito Muriel e Pessina per Zapata e Ilicic, con Gasperini che considera anche il caldo e, soprattutto, il turno di mercoledì con il Benevento al Gewiss Stadium. Proprio i due nuovi entrati confezionano lo 0-2: spunto di Muriel sulla sinistra com palla al limite per Pessina che con preciso diagonale da appena dentro l'area batte Sepe. Il ritmo cala (esce anche Ruslan Malinovskyi rimpiazzato da Miranchuk) ma le occasioni migliori sono ancora atalantine: Muriel spreca a lato in ripartenza solitaria, Maehle slalomeggia in area ma non chiude in rete, Djimsiiti di testa sfiora il primo gol stagionale. Escono anche Freuler e Gosens (dentro Hateboer e Passlic).
A calare il tris ci pensa Muriel, che torna al gol con un “rigore in movimento” alla sinistra di Sepe. Estemporaneo subito dopo arriva l'1-3 del Parma in contropiede, con Brunetta appena entrato dalla panchina. Solo un fuoco di paglia, perchè pochi minuti dopo, dopo una punizione sulla trequarti dello stesso Brunetta, l'Atalanta riparte inesorabile con Miranchuk e Freuler, mandando al tiro Pessina che colpisce il palo. Muriel sottomisura con comodo tap in sigla la doppietta e l'1-4.
Sull'azione successiva l'allentata tensione atalantina regala il gol anche a Sohm: 2-4. C'è ancora il tempo per un tiro di Maehle deviato con le unghie da Sepe e per il 2-5 di Miranchuk (ottimo) dopo azione insistita di Pasalic. Ora testa al Benevento e al Genoa (sabato alle 15) prima di tuffarsi nella finale di Coppa Italia. Il bello sta davvero per arrivare.