Per una attività che, causa pandemia, chiude, un’altra riapre. E’ il caso dello storico locale “Tribucù” ad Ambria di Zogno, che sei mesi fa – nel dicembre 2020 – ha riaperto i battenti dopo un anno di vuoto grazie allo spirito imprenditoriale di Elisa De Marte di Zogno, una giovane neo-diplomata all’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme di appena 19 anni che, supportata dalla famiglia, ha deciso di avventurarsi nel nuovo percorso lavorativo.
Da quel 14 dicembre ormai sono passati sei mesi, costellati da ripetute chiusure che hanno colpito con forza soprattutto il settore di ristoranti e bar. Eppure, nonostante le difficoltà, il primo resoconto è positivo: al Tribucù il lavoro non è mancato e, anzi, la giovane ha organizzato un servizio d’asporto per chi volesse gustare la sua buona cucina, nonostante il lockdown.
“Vogliamo essere un punto di riferimento per tutte le famiglie che abitano il quartiere e frequentano la chiesa – ha spiegato De Marte, intervistata da L’Eco di Bergamo – ma anche per i visitatori che salgono dalla città e per i tursti che arrivano nelle nostre valli”.
Il bar-ristorante, infatti, si trova in una zona piuttosto centrale di Ambria, una delle frazioni di Zogno, di fronte al sagrato della chiesa parrocchiale. La pandemia non spaventa uno spirito giovane come quello di Elisa, che per essere a passo dei tempi con le riaperture ha allestito (oltre ai quaranta tavoli al chiuso già presenti) anche un dehors esterno.
Una passione, la sua, nata quando ha lavorato per la prima volta in un ristorante dopo il diploma. Un amore a “primo impiego”, che l’ha ispirata a cercare la location adatta nella quale dare vita al proprio sogno di ristoratrice.
“Quando abbiamo visto il Tribucù, io e mia mamma ci siamo guardare e abbiamo capito che poteva fare al caso nostro – ha aggiunto la ragazza – L’abbiamo reso più bello e accogliente, Aveva chiuso proprio a fine 2019 e per un anno nella frazione di Ambria è mancato un servizio di bar e ristorazione”.
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(Fonte: L'Eco di Bergamo