Dopo più di un anno di smartworking, didattica a distanza e video-conferenze, i giovani scelgono la montagna e la vita all'aria aperta: ha riscosso un grande successo la sesta edizione del progetto Pasturs, che ha ricevuto ben 250 candidature provenienti non solo dalla Bergamasca, ma anche da città come Matera, Roma, Bologna, Barletta e perfino dal Canton Ticino.
Tutti giovani, con un range di età che va dai 18 ai 45 anni, ma soltanto 60 di loro avranno la possibilità di trasferirsi fino al 3 settembre nei dieci alpeggi coinvolti dal progetto. Il loro compito? Affiancare gli allevatori nelle loro attività quotidiane di gestione e protezione del bestiame, sorvegliando le greggi grazie ai cani da guardia ed installando recinzioni elettrificate mobili.
Il progetto – realizzato dalla Cooperativa Eliante Onlus insieme a Coldiretti Bergamo, Parco delle Orobie Bergamasche e WWF e con la collaborazione di Regione Lombardia nell’ambito dei progetti LIFE “Natura che Vale” e Life EuroLargeCarnivores – ha infatti come scopo principale quello di rendere possibile ed assicurare la convivenza fra i grandi predatori e le attività zootecniche dell'essere umano sulle Orobie bergamasche.
I volontari – alcuni di loro già con esperienze sia nel volontariato, che nel campo di agricoltura e allevamento – saranno di supporto anche ai turisti che frequentano l’area, raccontando il progetto e sensibilizzando ad un comportamento corretto nei confronti delle attività di alpeggio e dell’ambiente.
Il progetto Pasturs contribuisce quindi a uno sviluppo più sostenibile del “sistema montagna” e ad incentivare forme di marketing territoriale, con attività di eco-turismo o con lo sviluppo di prodotti quali formaggi e insaccati prodotti dai pastori stessi.
(Fonte: primabergamo.it | Immagine in evidenza di: Progetto Pasturs via Facebook)