La scelta sembra essere ormai presa: il green pass sarà presto reso obbligatorio in tutti quei luoghi che prevedono aggregazioni ed affollamenti, ma non solo. Mancano ancora le linee guida del nuovo decreto, che verranno definite nel corso della prossima cabina di regia prevista per martedì, ma l'obbligo pensato sul “modello francese” diventerà operativo entro la fine di luglio, forse già a partire dalla prossima settimana.
A preoccupare Governo e Iss è il nuovo rialzo dei contagi (2.455 nuovi positivi nella sola giornata di ieri) ed il tasso di positività, che ha fatto un balzo fino a toccare nuovamente l'1% dopo settimane sotto la soglia, a causa della diffusione della variante Delta. Restano comunque al minimo, secondo quanto emerso dalla bozza del report settimanale di monitoraggio, l'impatto della malattia sui servizi ospedalieri, con tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva ancora in lieve diminuzione.
Dove sarà, dunque, reso obbligatorio il green pass? Nonostante le line guida non siano ancora state stabilite, sono sorte alcune probabili ipotesi. Sarà certamente necessario nei luoghi di maggiore affollamento, perciò stadi e concerti in primis: in questo caso sarà possibile permettere a più persone di entrare, aumentando di conseguenza la capienza forse anche al 100%.
Resterà probabilmente obbligatorio anche per i banchetti che seguono cerimonie civili e religiose, ma i controlli non potranno essere fatti dal personale dei locali e perciò saranno possibili verifiche da parte delle foraze dell'ordine. Per il trasporto pubblico locale si cerca una soluzione, ma probabilmente non sarà necessario presentare il proprio green pass per salire. Al contrario, potrebbe essere richiesto per viaggiare sui treni a lunga percorrenza e in aereo, a prescindere se siano dotati o meno di aerazione verticale.
Per i ristoranti la questione è più spinosa, perché coinvolge un settore già fortemente provato dalla pandemia. Per questo motivo il Governo sembrerebbe incline ad introdurre l'obbligo di green pass anche per mangiare nei ristoranti al chiuso, in modo tale da garantire che i locali possano continuare con a propria attività. Insieme al decreto potrebbe tornare anche l'obbligo d quarantena di 5 giorni per chi arriva dall'estero, in particolare da Spagna e Portogallo.
Anche gli amministratori regionali si stanno muovendo in questo senso: il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha infatti introdotto un'ordinanza che obbliga i visitatori da Spagna e Portogallo di effettuare tampone. Ora l'ipotesi è che anche altri governatori possano seguire il suo esempio e restringere l'ingresso dei turisti.
(Fonte: corriere.it)