S.Pellegrino a caccia di gestori per aprire e recuperare il Grand Hotel: pubblicato il nuovo bando

San Pellegrino ci riprova: da qualche giorno, infatti, è stato pubblicato un nuovo bando per trovare una gestione definitiva del suo Grand Hotel, che si occupi anche di completarne il recupero.
22 Luglio 2021

San Pellegrino ci riprova: da qualche giorno, infatti, è stato pubblicato un nuovo bando per trovare una gestione definitiva del suo Grand Hotel. L'ultimo bando, scaduto a febbraio, è andato deserto. Anche se in realtà fino allo scorso anno (prima dello scoppio della pandemia) la situazione pareva essere ormai ad un punto di svolta con ben quattro le realtà che si erano fatte avanti, fra cui anche QC Terme di Quadrio Curzio, lo stesso gestore della Spa di San Pellegrino. Poi quarantene e chiusure hanno portato ad un nulla di fatto.

Lo scorso giugno, nel frattempo, sono terminati i lavori di ristrutturazione del piano rialzato (quello dove si trova l'ingresso), tornato al suo antico splendore dopo cinque anni di lavori che ne hanno permesso il completo restauro, la demolizione e successiva ricostruzione delle cucine, nonché interventi di consolidamento strutturale dell'immobile e di tutte le solette, oltre che il rifacimento della cupola centrale e la sistemazione di tutti i serramenti esterni.

Dopo un primo lotto di quasi 3 milioni di euro avviato nel biennio 2008-2009, il secondo (e principale) lotto di ristrutturazione aveva infatti preso il via nel 2016, grazie ad un finanziamento statale di 18 milioni e 650 mila euro erogato nel 2014 nell'ambito dell'iniziativa “Cantieri in Comune”.

 

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Da giugno sono partiti anche i lavori per 700 mila euro di sistemazione delle aree esterne al Grand Hotel ed in particolare l'area di fronte all'ingresso, la recinzione e le zone laterali, mentre il neo-restaurato piano rialzato ha recentemente ospitato centinaia di visitatori grazie alle visite guidate organizzate nell'ambito dell'Art Nouveau Week.

Ma l'obiettivo principale dell'Amministrazione comunale – ed il nuovo bando lo dimostra ampiamente – è quello di trovare una gestione definitiva per questo gioiello del liberty italiano, che si occupi anche di completarne il recupero con aggiuntive opere di restauro dal costo stimato a circa 26 milioni di euro, per la quale il Comune comparteciperà con un contributo finanziario a fondo perduto di 3 milioni di euro ricevuto nell'ambito di un bando regionale.

Stima che potrebbe variare in base alla futura destinazione d'uso: in caso di destinazione sanitaria, assistenziale, ricreativa, culturale o didattica, allora per l'investimento potrebbero bastare una decina di milioni di euro, mentre se il gestore sceglierà di farlo tornare un hotel di lusso, allora l'importo si alzerà probabilmente ad oltre 20 milioni. Il 30 settembre scadranno i termini di presentazione, che avrà una durata di concessione che va da un minimo di 6 anni ad un massimo di 50. Se il bando dovesse ancora andare a vuoto, l'idea è quella di proporre la sola gestione del piano terra, ora completamente funzionale ed utilizzabile.

(Fonte: L'Eco di Bergamo)

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