“Ridateci il medico di base: ATS trovi una soluzione per tutti quei pazienti che, da ormai un mese, sono rimasti senza assistenza primaria alla salute”. È questo l'appello di Antonello Colapietro, titolare della Farmacia San Martino a Bedulita, portavoce di quegli oltre 2800 abitanti che, fra Bedulita, Strozza e Capizzone, da fine settembre si trovano senza alcuna assistenza medica.
Pazienti “orfani”, senza alcun medico di base dopo che l'ultimo sostituto – il Dr. Finco – ha lasciato l'ambulatorio lo scorso 30 settembre. Una situazione davvero drammatica se si considera che una buona percentuale del bacino di utenza è gente anziana, spesso sola, senza alcuna possibilità di spostarsi dal paese. Da settimane Colapietro, insieme ai sindaci dei rispettivi Comuni, è costantemente impegnato nel contattare ATS Bergamo per cercare di risolvere definitivamente la situazione.
“Da quando il medico di base fisso si è trasferito, è stato un susseguirsi di sostituti che dopo 6 o 7 mesi andavano via – spiega Colapietro – Ora che anche il Dr. Finco ha lasciato, ci troviamo in questo inghippo da cui pare non esserci uscita. La nostra Farmacia è ormai un via vai di pazienti, spesso anziani e malati, disperati perché non hanno più alcun medico a cui rivolgersi e non possono, per ovvi motivi, accogliere nessuna delle soluzioni proposte da ATS finora”.
Le soluzioni di cui parla Colapietro prevedono che la cittadinanza si rivolga al Servizio di Assistenza a Sant'Omobono, oppure che si rechi dai medici di ruolo presenti nei paesi limitrofi e disponibili a prendere in carico mutuati. In questo caso l'unico Comune che sembra avere le caratteristiche descritte da ATS è Berbenno: decisamente lontano per dei pazienti che nella stragrande maggioranza sono impossibilitati a muoversi e affidarsi al servizio di trasporto pubblico non sarebbe una soluzione semplice.
Un modo per tamponare in via eccezionale l'emergenza, a dire la verità, ci sarebbe, come suggerisce Colapietro: permettere anche ai medici sostituti di prendere in carico questi pazienti, ma ATS – secondo Colapietro – non pare non essere d'accordo. Nello specifico, sul territorio è rimasta la Dr.ssa Rubis che – nonostante sia di ruolo soltanto in via temporanea – si è detta disposta ad accogliere i mutuati del Dr. Finco. “A volte ho accompagnato io stesso alcuni pazienti a Sant'Omobono Terme, ma chiaramente non è un ruolo che spetta a me – sottolinea Colapietro – Gli anziani, ma anche i più giovani, hanno bisogno di un medico di base. ATS deve trovare tempestivamente una soluzione definitiva. Noi proviamo un incredibile senso di impotenza, di angoscia al pensiero di tutti questi pazienti che non sanno più che fare. I sindaci si stanno muovendo attivamente, ma spetta ad ATS risolvere il disagio. Sono consapevole che ci sia una carenza di medici di base, ma quello che prima si trattava soltanto di un fatto isolato ora sta diventando sistemico e cronico”.
Bedulita, Capizzone e Strozza non sono, infatti, gli unici paesi colpiti dal problema: anche a Serina, Sedrina e Ubiale-Clanezzo, entro fine ottobre, il Dr. Luigi Epis lascerà l'incarico e pare non verrà sostituito nel breve tempo. Una vera e propria emergenza, che va – purtroppo – a discapito della salute di migliaia di cittadini. “Si parla di togliere l'assistenza e il diritto alla salute a più di 2000 persone – conclude Colapietro – ATS sta giocando con la salute delle persone. E una situazione del genere è tollerabile fino ad un certo punto. Noi chiediamo soltanto una cosa: che venga trovata al più presto una soluzione che garantista il servizio di assistenza primaria alla salute nei nostri tre paesi”.