La celebrazione dei Fratelli Calvi a Piazza Brembana

A Piazza Brembana da quasi cent’anni si ricordano i Fratelli Calvi e, in loro onore, la Fondazione Mamma Calvi assegna una borsa di studio. Dal 2012 si è aggiunto anche il Premio Mamma Calvi.
3 Novembre 2017

Novembre è (anche) il mese del ricordo dei Caduti in guerra e ogni paese della Valle Brembana organizza una cerimonia di commemorazione. A Piazza Brembana da quasi cent’anni si ricordano in particolare i Fratelli Calvi: tre di loro morirono in guerra a pochi mesi di distanza uno dall’altro e l’unico incolume venne stroncato dall’influenza spagnola che imperversava in Europa.

La loro figura è ricordata soprattutto grazie alla Fondazione Mamma Calvi che ogni anno dona una borsa di studio (500 euro) destinata alle attività didattiche delle scuola primarie del paese. L’associazione è dedicata a Clelia Pizzigoni, la madre dei quattro giovani ufficiali alpini, che era maestra, attenta alla Comunità e alle persone in difficoltà. Il contributo economico, per rispecchiare i valori di Mamma Calvi, era inizialmente destinato agli studenti meritevoli provenienti da famiglie povere.

Dal 2012, per iniziativa del Comune, alla borsa di studio si è aggiunto il Premio Mamma Calvi: paragonato al cosiddetto «Ambrogino d’oro» – il nome non ufficiale con cui sono chiamate le onorificenze conferite dal Comune di Milano – il Premio viene consegnato ogni anno a delle personalità o istituzioni bergamasche che si sono distinte in campo economico, sociale o politico. In questi anni è stato consegnato a personaggi come il vescovo Carmelo Ruffinoni nativo di Piazza Brembana e il regista Ermanno Olmi, e a alla Clinica Quarenghi di San Pellegrino Terme. Quest’anno il riconoscimento andrà all’istituto Mario Negri di Bergamo. L’edizione 2017 si svolgerà domani, 4 novembre, alle ore 10.15

“Mamma Calvi, nell’epoca in cui è vissuta, ha rispecchiato gli ideali di patria e il sentimento di comunità – precisa il vicesindaco, Michele Iagulli –.  Lo spirito del premio è quello dell’unità, della condivisione e del senso vero di comunità che purtroppo oggi si è perso. Siamo soci, ma non abbiamo ideali per riconoscerci prossimi agli altri ed esercitare i valori, cioè il bene comune, che ci rendono una comunità».
La tradizionale consegna della borsa di studio e del premio, è accompagnata dai discorsi delle autorità, dalla recita di poesia da parte dei bambini della scuola elementare e dal canto dell’Inno d’Italia intonato dagli alpini del paese”.

caduti 1 - La Voce delle Valli

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