In questa nuova puntata della rubrica vi presentiamo la band nata nel 2014 a Bergamo “Unità di Produzione”composta da Andrea Meneghello, 28 anni di Bonate Sotto, Davide Ghisalberti, 26 anni di Villa d’Almè ed Elvis Ghisleni 27 anni di Villa d’Adda. Il loro genere è un mix tra il rock psichedelico inglese anni ’90, una sezione ritmica figlia del post-punk e testi introspettivi.
Qual è la storia del vostro gruppo? Com’è nato?
Unità di Produzione nasce a Bergamo come quartetto sul finire del 2014 dall’incontro tra chitarre ispirate al rock psichedelico inglese anni 90, una sezione ritmica figlia del post-punk e testi introspettivi. Nel 2016 UdP pubblica la prima avventura in studio, l’EP “MONOLITE”. Il 2017 segna il passaggio all’attuale formazione a tre elementi e una sterzata verso scenari distorti ed oscuri, in contemporanea cominciano le registrazioni nel consueto bunker antiatomico del primo LP “ABISSO” in uscito il 17 febbraio 2018.
Quali sono le vostre influenze musicali e a chi vi ispirate?
Siamo appassionati della musica rock alternativa italiana degli ultimi 30 anni, guardando all’ambito interazionale la musica rock psichedelica e la dark-wave soprattutto britannica degli anni ottanta.
Per quanto riguarda ABISSO è difficile fornire una precisa definizione di genere i principali riferimenti per questo disco sono stati senza dubbio Radiohead, Massimo Volume, Interpol, Arrows Of Love, DIIV, Luminal e Offlaga Disco Pax. A titolo conclusivo si può comunque dire che siamo per fortuna dei buoni ascoltatori di musica in genere, non è il caso di esse schizzinosi quando si parla di queste cose.
Ci parlate un po’ del singolo ‘Annibale’ e del video che è appena uscito? Perché avete scelto proprio questa canzone come singolo di punta e come avete progettato il video?
Il video di Annibale è stato realizzato da Riccardo Malabarba per Zero Vision Video traducendo egregiamente le surreali atmosfere del brano intrecciando immagini raccolte in un viaggio attraverso Uganda, Tanzania e Kenya. Le immagini riprese e scelte da Malabarba cullano e destabilizzano allo stesso tempo lo spettatore, allineandosi coerentemente con il mood del LP da cui è tratta la musica, alternando vedute panoramiche, dettagli in movimento ed immutabile quotidianità. Il risultato è un breve viaggio tra suggestioni visive e sonore che va assolutamente visto. Ospite del brano la voce di Serena Caponera (Minerva).
“Annibale” è sicuramente uno dei momenti più interessanti del disco, per l’originalità dell’arrangiamento e la particolarità dell’idea che sta all’origine del brano. La scelta del brano è stata la più “anti pop” possibile sotto il punto di vista squisitamente radiofonico ma abbiamo semplicemente scelto il brano che apprezziamo di più all’interno del nostro disco ABISSO, o quanto meno il brano al quale ci sentiamo più affezionati.
Cosa pensate della scena ‘underground’ bergamasca? È attiva con tanti gruppi e cantanti emergenti? ci sono molti luoghi dove suonare live? C’è attenzione da parte del pubblico bergamasco verso gli emergenti/musicisti alternativi?
Per quanto riguarda il circuito bergamasco, dove sono costantemente puntati i nostri occhi, ci sono veramente moltissime band straordinarie e meritevoli che lo popolano.
Il rischio di un momento storico come questo, nel quale la musica è più che mai un bene di consumo sfrenato, grazie alla diffusione on line, è di abbuffarsi sino a perdere il senso del gusto.
Bergamo è ad ogni modo costellata di ambiti ed iniziative che accolgono sia la musica emergente che il suo il pubblico.
Come vorreste che si evolvesse la vostra esperienza come gruppo? A cosa puntate?
Senza ombra di dubbio puntiamo a continuare a suonare dal vivo ed in studio, scrivere cercando di proporre qualcosa di inconsueto e continuare a coltivare questo progetto con l’intenzione di sperimentare conservando la libertà che ha contraddistinto il nostro prodotto fino ad ora, a prescindere dagli esiti di pubblico, il nostro fare musica è spinto soprattutto dall’esigenza di esprimersi