A volte, per certi giovani coraggiosi e intraprendenti (e, perché no, anche un po' sognatori) la mancanza di lavoro può diventare l'occasione giusta per trovare la propria dimensione professionale al di fuori dei soliti schemi. È questo il caso di Daniela Rota, 36enne di Palazzago che da geometra è diventata – un po' per scelta un po' per la crisi – coltivatrice.
Dopo il diploma in perito agrario nel 2000 e aver lavorato come disegnatrice tecnica in studi per la progettazione del verde in uno studio di geometri, nel 2009, a causa della crisi economica, si è ritrovata improvvisamene senza un'occupazione. “Ho ''lavoricchiato'' per alcuni anni – spiega Rota – finché, nel 2015, ho deciso di aprire la mia partita IVA come Azienda Agricola. Da allora l'Azienda Agricola Safranum è la mia principale attività, nata ufficialmente nel 2015 con sede a Villa d'Almè, all'interno del Parco dei Colli”.
“L'idea – prosegue Rota – è nata durante le ferie estive del 2013 in centro Italia. Mi sono detta “ma perché non provare a coltivare zafferano?“. E da allora ho cominciato a fare delle ricerche sul web, ho incontrato gente e, soprattutto, ho cominciato a cercare il terreno idoneo per provarci”. L'esperimento, a quanto pare, è riuscito perfettamente e, oltre allo zafferano, poi sono arrivate altre colture come spiega Rota: “Ad oggi ci occupiamo di coltivazione di zafferano, piccoli frutti come mirtilli, fragole, lamponi, more, alcuni ortaggi come patate e piselli, il mais spinato di Gandino per fare poi la farina per la polenta. Tutti prodotti coltivati in modo biologico”.
Vitale per l'ampliamento dell'attività l'aiuto dell'Azienda Speciale Consortile Imagna-Villa che attraverso il bando Job In 3.0 per l'ambito Valle Imagna- Villa d'Almè ha permesso a Rota di fare l'investimento necessario per aggiungere la produzione di fragole, lamponi e more.
“La mia attività sta procedendo bene – osserva Rota –. Da questa stagione riuscirò a capire se potrà darmi il giusto sostentamento. I miei clienti sono sempre più affezionati ed ogni anno se ne aggiunge qualcuno. Tutto con il passaparola. Le difficoltà più grandi sono: una produzione ridotta e l'impossibilità a partecipare ai mercatini per via della troppa burocrazia”.
“Per il futuro – conclude Rota – vorrei ampliare l'attività con altri terreni e aggiungere l'allevamento di api, già da quest'anno, per la produzione di miele, anche allo zafferano. Mi piacerebbe inoltre iniziare nuove coltivazioni di prodotti particolari per poter dare nuova scelta ai miei clienti”.
(fonte immagine Bergamo Corriere)