Mirko Fustinoni, il batterista zognese dall’animo metal

Per questo nuovo appuntamento con la rubrica “Suona che ti passa” abbiamo intervistato Mirko Fustinoni, il batterista della band folk metal Furor Gallico.
8 Febbraio 2019

Per questo nuovo appuntamento con la rubrica “Suona che ti passa” abbiamo intervistato Mirko Fustinoni, classe ’94, attualmente batterista della band folk metal Furor Gallico. Mirko vive a Zogno e frequenta la facoltà di Ingegneria Meccanica all’Università degli Studi di Bergamo. Ma la sua vera passione è la musica: si è avvicinato a questo mondo fin da piccolo, quando i suoi genitori – accortisi della sua attrazione nei confronti del ritmo e della musica – decisero di regalargli una batteria giocattolo.

Da lì la strada è stata tutta in discesa: a 6 anni inizia a frequentare il Centro Didattico produzione Musica di Bergamo, dove ha studiato per 13 anni fra diversi insegnanti e numerosi progetti musicali scolastici, esibizioni con la banda, cover band della zona, fino ad entrare a far parte dei Furor Gallico nel 2013. “Ogni tanto mi capita di sostituire in vari gruppi quando magari manca il batterista – racconta Mirko – ad esempio ho suonato in qualche data con Pino Scotto, un’altra volta con il chitarrista dei Destrage, per cui nomi abbastanza importanti. È stata una bella esperienza.”

I suoi riferimenti musicali spaziano a diversi generi, a partire dal jazz fino al rock-metal e anche musica elettronica. “Dal punto di vista didattico, il jazz è stato una parte molto importante per la mia formazione, nonostante lo abbia detestato per anni. Poi con l’adolescenza è iniziata la fase rock-metal, anche se mi piace attingere a musica elettronica di vario tipo: insomma, mi piace un po’ di tutto.”

Ora Mirko è impegnato con la promozione del nuovo disco della band dal titolo “Dusk of the Ages”, il terzo per il gruppo ma il primo a cui il batterista abbia partecipato a livello compositivo. Pubblicato per la Scarlet Record – una delle principali etichette italiane dello scenario metal – ha visto la partecipazione di alcune figure importanti: è stato infatti co-prodotto da Ralph Salati, chitarrista del gruppo Destrange, mixato da Tommy Vetterli (il produttore del famoso gruppo Eluveite) e masterizzato da Jens Bogren, uno dei produttori più illustri del panorama metal mondiale.

Un album che si discosta dai precedenti e che sottolinea una maggiore maturità stilistica e musicale, un salto di qualità che mette da parte le sonorità più allegre a favore di pezzi più sinfonici e metal. “In questo nuovo disco abbiamo messo tutto il nostro tempo e impegno – spiega Mirko – secondo noi è riuscito bene e ne siamo molto orgogliosi. Per ora i riscontri sono stati positivi, per cui sono contentissimo del risultato ottenuto.” Sonorità alle quali Mirko e la sua batteria contribuiscono in maniera forte, mantenendo uno spirito metal ma anche sperimentale e moderno, valorizzando questi aspetti di novità e differenza.

Lanciando uno sguardo al futuro, il batterista zognese spiega che i suoi prossimi progetti gireranno tutti attorno alla sua band: si è aperto infatti il 2 febbraio scorso a Milano il tour di promozione del nuovo album, che porterà Mirko e il resto del gruppo a toccare diversi palchi italiani e stranieri, fra i quali quelli del Cernunnos Pagan Fest a Parigi il 24 febbraio e del Skaldenfest Open Air in Germania il prossimo giugno.

La presentazione del nuovo disco a Milano è andata benissimo, avevo un po’ di tensione ma meglio di così difficilmente poteva andare specialmente per quanto riguarda la risposta del pubblico – racconta Mirko – Nei prossimi mesi suonerò in una decina di date in giro per l’Italia per presentare il disco e poi per l’estate si vedrà, l’obiettivo ora è cercare di uscire dall’Italia per suonare anche all’estero.”

Una passione che ha dato a Mirko molti frutti e che spera continuerà a darne. Il sogno? Che tutto questo un giorno si trasformi in un lavoro ma “la cosa principale di tutte per me resta la passione. Quello che faccio mi deve piacere e in questo momento lo fa ancora, perfino più di prima. Questo, per me, è il traguardo che considero il più importante, alla base di tutto.”

(Fonte immagine in evidenza: metal-fotos.de)

 

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