C’ERA UNA VOLTA IN VALLEIMAGNA” …..la Storia continua… e dopo ave narrato dei Micenei che 3.000 anni fa visitarono la “ Valleimagna” la nostra storia riprende da quando, anche alle falde del Resegone correva l’anno 481 a.C., e nel Mediterraneo uno scontro epocale contrapponeva le antiche Civiltà Orientali – culminate nel Grande Impero Persiano – alla Civiltà Occidentale delle “polis” della Grecia e della Magna Grecia dall’Egeo fino alla Sicilia, Serse il re dei re contro Atene e Sparta.
A quella guerra parteciparono anche “ I Guerrieri d’Occidente” come si intitola il racconto di Leucos e Lug, due pseudonimi per una ricerca storica ambientata a riferimenti sulla nostra Valle da due nostri studenti di seconda liceo di alcuni anni fa al Liceo Scientifico L. Mascheroni di Bergamo, segnalata allora dai professori e che ci piace pubblicare in queste puntate di “C’era una volta in Valleimagna”, pensando che la vicenda delle Termopili o la battaglia di Imera così lontane nel tempo non sono estranee alla nostra Storia ed alla nostra Civiltà ma ne fanno parte ancora attuale .
I GUERRIERI D’OCCIDENTE
CAPITOLO 1°- GUERRE IN TERRE LONTANE
Il sole sorgeva sui monti dell’Est ed e i primi raggi di sole entravano a rischiarare la buia vallata. Lug era là sulla cima della montagna sacra e maestosa coronata e dentata di vette. Il possente celta era solo immerso in una profonda meditazione ,solo nello sterminato paesaggio. Spesso Lug saliva sul monte slanciato verso il cielo per conversare con gli dei e con la natura che lo circondava,ma soprattutto per guardare l’orizzonte, oltre la sua valle, oltre i luoghi dove era nato e cresciuto. In lui era infatti maturato un grande desiderio una grande voglia di evadere, di uscire dai propri confini per conoscere nuove genti, nuove popolazioni, nuovi luoghi.
Il sole era ormai alto nel cielo, la valle era completamente illuminata e Lug era pronto per scendere al paese. Bulac (1) ,il piccolo villaggio fortificato,era già in piena attività e le piccole via si animavano di donne e forti guerrieri che si preparavano alla nuova giornata. Lug era uno dei guerrieri capi del villaggio ,stimato dal suo popolo per la sua saggezza e per il suo coraggio . Il padre Lagur viveva con lui; in giovinezza era stato un coraggioso guerriero ,ma ora essendo vecchio ed ammalato spettava alla famiglia del figlio prendersene cura . Era comunque sempre rispettato ed ascoltato come druido custode della sacra grotta-tempio .
Anche Lug era un uomo forte e valoroso ,proprio come lo era stato il padre ;era un perfetto guerriero celta ,fiero di combattere per il suo popolo e per il suo dio supremo Teutate . Da molti anni però aveva abbandonato le armi ;non c’erano stati infatti conflitti con i popoli vicini ed il celta conduceva una vita poco movimentata ed agiata .Lug era triste ed infelice : un forte guerriero come lui abituato al combattimento alla conquista al movimento era costretto a starsene nei confini del piccolo territorio degli Orombovi(2)
L’occasione non tardò ad arrivare: già nel paese correvano voci che i Fenici ed il popolo Etrusco mandavano ambasciatori per reclutare truppe mercenaria nei popoli confinanti e la notizia era sparsa anche nei territori celtici. Anche a Bulac arrivò un drappello di Etruschi che furono accolti con amicizia dagli abitanti ; gli etruschi infatti stringevano ottimi rapporti con gli Orombovi situati in territori montani favorevoli al commercio con il nord oltre le Alpi .A capo di essi era giunto Leucos ,figlio di Laar, principe del lago Lario ,grande amico di Lug .
I due si fecero subito incontro e fu infatti il celta ad accoglierlo con grande rispetto e gioia –“Salve Leucos,quali notizie porti dal Lario ?”- – -“Porto nuovi ordini direttamente dal tempio di Voltumna, dove si è riunita l’assemblea dei lucumoni”– rispose a gran voce l’etrusco … Leucos era un uomo di media statura senza barba con corti capelli neri e con una robusta corporatura contrariamente all’amico celta ,di alta statura con una lunga barba ricciuta e crespi capelli biondi pettinati ( raccolti) all’indietro. I due si ritirarono nella capanna di Lug che aveva raccolto con ammirabile ospitalità l’etrusco offrendogli ristoro ed un posto comodo dove avrebbe potuto passare la notte –“Allora Leucos,cosa dicevi prima a proposito degli ordini di Voltumna ?”–“Caro amico, devi sapere che il grande re Serse in Asia sta organizzando un grande esercito contro i Greci (3) nemici comuni contro cui hanno combattuto anche i nostri padri : le principali città di quella terra, Sparta ed Atene, hanno resistito e respinto l’esercito del Grande Re a Maratona, pochi anni fa .Per questo io sono qui : noi etruschi siamo alleati sia dei Persiani e sia dei Fenici (Cartaginesi ) ed abbiamo quindi il compito di portare truppe di rinforzo per questa imminente guerra ,preparata da ben dieci anni “.
Lug fu molto felice nel sentire queste parole: questa forse sarebbe stata la sua unica grande occasione per realizzare il suo desiderio di conoscere il mondo e disse all’amico :-“Ora ho capito tutto Leucos,le tue parole ci hanno dato conferma delle voci che si sentono nei nostri paesi . Comunque sia sono felice di queste notizie e da tempo aspettavo il momento propizio per tornare a combattere ed uscire dal piccolo territorio degli Orombovi; quindi da domani stesso mi impegnerò nel radunare giovani guerrieri ;prima però vorrei chiederti delle precisazioni sul viaggio che dovremmo affrontare e soprattutto su quante truppe siete riusciti a radunare fino ad oggi “.
“Per ora Lug , non posso darti una cifra precisa :controllo solo una piccola parte del territorio sul lago Lario. Mio padre mi ha affidato questi uomini scelti dai possedimenti di Varenna e Chiavenna :Sono venuto da te per passare ai qui vicini villaggi etruschi di Verbenna e Clanis . Ora conto sul tuo aiuto,sui forti Orombovi, Lug; per quanto riguarda il viaggio sarà molto lungo ed avventuroso: bisognerà marciare fino al mare dei Tirreni ,gli etruschi del sud,dove ci imbarcheremo sulle navi; l’attraversamento del mare durerà molto e sbarcheremo nella Lidia dove ci uniremo alle truppe del Grande Re”–
“Un’ottima organizzazione ,Leucos ; cercherò guerrieri a Parra la nostra città fortificata sui monti degli Orobi, (.. Parra o Barra citata da Plinio come capitale degli Orobi tra monti altissimi… ) là mio cugino è re, e per suo tramite se non tra i Cenomani impegnati contri i Camuni ( popolo delle incisioni rupestri in Valcamonica ) troverò mercenari Insubri e Boi popolazioni della nostra stirpe “.
“Grazie ,Lug, ero sicuro di contare sul tuo aiuto e naturalmente per i tuoi uomini ci sarà una ricompensa in oro. Domani ti lascerò ma ci ritroveremo ad Acerra ( città di nome etrusco alla foce del Serio non identificabile ma esistita come il mitico lago Gerundo tra la bassa bergamasca e il cremonese ) dove confluiranno tutte le nostre truppe raccolte “.
I due continuarono la loro conversazione per studiare i minimi dettagli e le varie possibilità da adottare fino a quando Leucos ed il celta caddero sfiniti nel proprio giaciglio. La mattina seguente l’etrusco col proprio drappello partì dopo aver ringraziato gli abitanti per la loro ospitalità.( …. correva allora anche in Valleimagna l’anno 481 prima di Cristo).
(1)– Bulac presunta (?) antica nominazione della dolina “grotta polacchi”località Piane di Rota d’Imagna. (2)-Oronbovi popolo celtico insediato tra i Cenomani (Brescia) e gli Insubri (Milano)sul territorio fra il lago di Lecco ed il lago d’Iseo (Tito Livio XXXIII) descritti dal comasco Plinio il vecchio come OROBI abitanti i monti bergamaschi . (3)-Tribù celto-liguri occidentali si arruolarono in funzione antigreca negli eserciti di Serse (2° guerra persiana: battaglia delle Termopoli, battaglia di Salamina 480 a.C.) e negli eserciti cartaginesi (battaglia di Imera-480 a.C. )- (cfr. museo archeologico di Milano –“ Popoli e facies culturali celtiche”)-