Disc jokey e produttore musicale, una passione prima che un lavoro, che ha origine fin dalla più tenera età: parliamo di Diego Cortinovis, in arte Diego Dantè. Trent’anni e originario di Piazza Brembana, è conosciuto per i suoi brani di genere Afro, Ethno ed Elettronica, che compone, produce e propone durante i suoi Dj set nei locali e nelle discoteche della bergamasca e non solo.
Affascinato dal mondo del Djing, è durante la sua infanzia che in Diego scocca la scintilla: i primi lettori cd, i primi dischi e mixer cuffie acquistati con l’aiuto dei genitori sono solo l’inizio di una strada imboccata con fiducia e percorsa dedicando tempo, impegno e soprattutto tanta passione. “Mi incuriosivano e affascinavano i giradischi in casa – racconta Diego – mi piaceva “giocare” a fare il dj senza nemmeno sapere che stessi facendo o come in realtà si facesse a cambiare due dischi. Con il tempo ho imparato a mixare, a selezionare la musica da proporre, a conoscere il pubblico e la pista, che ogni volta è da gestire in modi differenti”.
L’inizio della sua carriera lo porta a suonare musica tecno e minimal in vari locali della bergamasca e del milanese, aiutando nel frattempo i fonici di una piccola radio FM di Bergamo, Radio-E. “La passione più grande è sbocciata li, alla vista del primo studio di registrazione – racconta Diego – Affascinato e meravigliato da tutti quegli “aggeggi” ho iniziato ad informarmi su cosa servisse per produrre, comporre e “fare la propria musica”.
Dieci anni fa abbandona la musica tecno per concentrarsi su afro, ethno ed elettronica: generi che gli aprono le porte ad esibizioni in diversi locali, fra cui “Snoopy”, “Gatto Nero”, “Sabbie Mobili” e “Afrostation”, portandolo ad esibirsi anche fuori dalla provincia, toccando Veneto, Trentino e anche alcune spiagge romagnole.
“Negli anni ho studiato quello che ritenevo più utile alla mia crescita personale in studio, cercando di capire i segreti dei grandi produttori o mix engineer per ottenere pian piano qualcosa che mi soddisfacesse sempre di più” spiega Diego. Non mancano, ovviamente, le collaborazioni con altri produttori e artisti del settore con i quali produce musica da proporre alle varie etichette. In altri casi, invece, Diego sceglie la “Ghost production” (letteralmente “Produzione fantasma”), in cui il suo nome non compare fra i collaboratori del brano per far sì che l’artista possa avere più spazio e notorietà per sé.
Ma come funziona la produzione di un brano? “Le produzioni nascono da idee di miei collaboratori che poi stendo e completo o da mie ispirazioni che possono essere melodie che ho in mente, ritmiche o qualche suono particolare che poi rendo creativo all’interno del brano” spiega il giovane dj. Lo step successivo è la creazione vera e propria della musica attraverso i synth, ovvero i sintetizzatori, con i quali Diego crea il resto: dai bassi alle percussioni. Una volta raggiunto il risultato, il brano viene mixato. “Le tecniche che utilizzo per mixare l’audio, le studio e apprendo giorno per giorno: la cosa più bella è che ogni nuova esperienza è una scoperta e non finirò mai di imparare” aggiunge Diego.
Un insieme equilibrato di suoni, dunque, sapientemente abbinati tramite una preparazione consolidata negli anni e unita da una grande passione, con l’obiettivo di raggiungere più persone possibile attraverso la sua musica. “Mi piace ascoltare la musica per capire come gli altri concepiscono un brano, per arricchire la mia creatività – spiega – Ascolto la musica quasi più a livello tecnico, se così si può dire, per cercare qualcosa che mi attira, come una ritmica o un particolare strumento”. È con questa filosofia che negli ultimi mesi, infatti, Diego ha lavorato al suo ultimo album “Sonidos”, in collaborazione con Alain Deejay: una raccolta di remix ufficiali dei brani più famosi, dall’impronta decisamente estiva, composti insieme al suo team con cui lavora da qualche anno.
“Sonidos” è già disponibile sulla piattaforma Youtube, ma sarà presto disponibile anche nei digital stores a partire da luglio. “Sono soddisfatto del lavoro portato a termine – conclude Diego – durante la realizzazione dell’album ho potuto spaziare tra diverse sonorità, artisti e musicisti, tecniche differenti di sound design e quant’altro. Lavorare con gli altri è un’esperienza unica poiché ti da modo di conoscere molte tecniche e stili di lavoro differenti e approcciarti a professionisti con molta esperienza che hanno sempre qualcosa da insegnarti”