Paesi ieri & oggi – Cusio, un piccolo gioiello incastonato nella Valle Averara

Un po' nascosto fra i monti si trova Cusio, un piccolo paesino di 239 anime che, un tempo, era aggregato ai suoi confinanti in un unico, grande territorio: Valle Averara.
5 Giugno 2019

Fra i più piccoli e bei borghi chiusi fra le montagne dell'alta Valle Brembana, degno di nota è il comune di Cusio. La storia del paese, che oggi conta 239 abitanti, è condivisa con quella di altri piccoli Comuni confinanti, che una volta facevano parte di un'unica, grande, amministrazione. L'origine del suo nome è poco chiara: potrebbe derivare dal nome latino di una persona, “Cusius”, divenuto poi successivamente l'attuale “Cusio”.

L'origine di Cusio è strettamente legata a quella dei paesi ad esso confinanti: insieme a Averara, Santa Brigida, Ornica, Olmo al Brembo e Mezzoldo, infatti, formava il Comune di Valle Averara che godeva della sua autonomia fin già dal Duecento. L'area era formata da quattro squadre, di cui Cusio faceva parte della quarta, la “Squadra di sopra” insieme a Ornica, la Colla di Carale (Santa Brigida) e Roncaglia, governati da un console. Nel 1428, i territori bergamaschi passarono sotto il governo di Venezia e così anche la Valle Averara nonostante fosse contesa fra Milano e la Serenissima, da cui ottenne diversi privilegi.

LA DOMINAZIONE VENETA – Con l'instaurarsi della dominazione veneta, iniziò anche per queste terre un lungo periodo di stabilità, che durerà fino al Settecento. In questo periodo, il macro-paese mantenne quello che era il proprio ordinamento autonomo, consolidato dalle conferme dei privilegi di cui godeva. Se dal lato amministrativo tutto sembrava andare per il meglio, non si poteva dire lo stesso di quello sociale: la popolazione era divisa in categorie distinte in base ai possedimenti e alle attività produttive.

Il livello culturale era limitato, poiché l'istruzione era accessibile a pochi, ovvero ai figli di chi aveva i maggiori possedimenti. Moltissime erano le famiglie in condizioni economiche pressoché precarie, con periodiche carestie, epidemie e calamità che costrinsero le persone ad emigrare lentamente dai propri paesi natali. La vita del Comune continuò abbastanza tranquilla fino al Settecento, con l'avvento della Rivoluzione Francese: si passò prima sotto il dominio francese e poi austriaco.

CUSIO DIVENTA INDIPENDENTE – Nel 1809 venne sacrificato l'antico Comune di Valle Averara e dal suo smembramento si formarono amministrativamente altri otto Comuni – Cusio, Averara, Cassiglio, Mezzoldo, Olmo, Ornica, Santa Brigida e Valtorta. I neo-Comuni di Cusio (che contava 275 abitanti), Ornica e Cassiglio vennero aggregati nel Comune di Cassiglio e uniti”, ma durò poco dal momento che nel 1812 i capifamiglia di Cusio chiesero e ottennero che il paese fosse staccato. Nel 1815, con l'avvento dell'Austria, furono definitivamente costituiti i sette paesi che conosciamo ancora oggi.

Con l'attivazione dei Comuni della provincia di Bergamo, in base al compartimento territoriale del regno lombardo-veneto, nel 1816 Cusio venne collocato, con 237 abitanti, nel distretto VIII di Piazza, mentre nel 1844 fu confermato nel medesimo distretto in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853 fu inserito nel distretto V: a quella data era un comune autonomo di 371 abitanti.

In seguito, nel 1859, all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, il comune di Cusio con 397 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento X di Piazza, circondario I di Bergamo, provincia di Bergamo. Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il Comune aveva una popolazione residente di 407 abitanti. In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.

Nel 1867 il comune risultava incluso nel mandamento di Piazza Brembana, circondario di Bergamo e provincia di Bergamo. Al censimento del 1921, diverso tempo dopo, gli abitanti erano aumentati a 584. Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Bergamo della provincia di Bergamo. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Man mano, gli abitanti diminuirono sempre più, fino ad arrivare al 1971 quando si contavano, nel piccolo Comune di 934 ettari di superficie, solamente 427 residenti.

VIABILITÀ – Prima del 1600, la via di accesso al territorio brembano era costituita dalla strada “alta” o dei “trafficanti”, che attraversava la valle. L'economia dei transiti commerciali e dei mercati era così strutturata su un asse mercantile molto lungo, ma questa struttura non impedì comunque un'organizzazione interna al comune di Valle Averara, costruendo una fitta rete di comunicazione fra i paesi confinanti. Verso la fine del Cinquecento, invece, Venezia decise di realizzare un'alternativa alle strade già esistenti, rivoluzionando completamente il tracciato vallare: nacque la celebre via Priula, che divenne di fondamentale importanza anche nei territori di cui Cusio faceva parte.

IL MULINO – Di grande valenza storica e culturale è l'Antico Mulino di Cusio. Recentemente riportato al suo antico splendore grazie all'intervento di Ernesto Paleni e di Paolo Valoti, l'Antico Mulino racconta una storia tutta brembana, ma al tempo stesso così vicina all'Italia contadina del tempo. Realizzato il pietra ed ardesia oltre 150 anni fa, i suoi interni ancora ben conservati in legno originale, sono solo uno strumento alla mercé della forza motrice dell'acqua che, azionando la ruota, dà il via al processo di macinatura.

(Fonti immagini in evidenza: a sx raccolta Ugo Manzoni, a dx viverebergamo)

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