Giovane, ma sulle spalle una carriera musicale che lo ha portato, a soli 26 anni, a ricevere diversi riconoscimenti e a suonare il suo amato clarinetto in importanti ambiti internazionali, fra cui Francia, Austria e Vietnam, e nazionali, (è stato per quattro anni primo clarinetto nell’Orchestra Teatro Olimpico di Vicenza), oltre che locali. Fabio Maini abita a San Giovanni Bianco e ora fa l’insegnante alle medie del suo paese natale, ma fin da piccolo ha dedicato gli anni della sua vita ad inseguire – con successo – il sogno della musica.
Inizia il suo percorso da bambino, a 8 anni ispirato dallo strumento musicale suonato dal papà. La sua è infatti una famiglia di musicisti, la mamma suona il flauto mentre lo strumento che per primo ha incantato il piccolo Fabio è stato un sax, studiato poi da autodidatta. Deciso ad imparare a suonarlo, inizia a prendere lezioni di clarinetto da privatista con il musicista Zani Peter di Dossena, conseguendo poi il diploma a Darfo Boario Terme.
“Ho sempre avuto una passione per il sax, ma inizialmente mi è stato consigliato di iniziare con il clarinetto – spiega Fabio – Mi ricordo che, quando ero piccolo, durante le prime lezioni volevo essere il più bravo, quello che sapeva fare le cose meglio degli altri. Secondo me, questa competizione che avevo dentro è stata decisiva per riuscire a fare quello che ho fatto e a diventare quello che sono ora, un insegnante. Ho sempre, comunque, suonato nella banda di San Giovanni Bianco e tutt’ora ci suono, quando riesco a trovare il tempo. Sono molto legato al mio paese e mi ci identifico molto”.
Nel frattempo, la sua adolescenza è costellata di concorsi in cui ottiene degli ottimi risultati: fra questi, vince per due volte su quattro partecipazioni all’importante concorso Giacomo Mensi a Breno, in provincia di Brescia. Dopo il diploma, Fabio decide di partecipare all’audizione per entrare nell’Orchestra Giovanile Italiana, dove viene preso.“È stato un traguardo importante per me, perché è stato il primo concorso vero e proprio per entrare a far parte di un’orchestra – ricorda il giovane – Quell’anno in giovanile, poi, è stato una sorpresa perché a fine anno sono stato selezionato per avere un’audizione con rappresentanti di varie orchestre. Per me è stata una sorpresa, significava che avevo ricevuto i voti più alti”.
Vicino stilisticamente alla musica classica “anche se non amo molto ascoltarla” aggiunge ridendo, ama ascoltare jazz e blues, suonato “un po’ più per divertimento e meno rigoroso”. Nel 2015 ottiene la laurea magistrale in clarinetto orchestrale, frequentando il conservatorio a Trento e Riva del Garda ed entrando in contatto con degli importanti maestri, come Lorenzo Guzzoni e lo sloveno Mate Bekavac, con cui ha partecipato ad una masterclass in Austria. “Il maestro Bekavac mi ha aiutato molto per trovare più musicalità e coraggio per esprimermi al meglio – spiega Fabio – Mentre l’esperienza al conservatorio di Trento e Riva del Garda con il maestro Guzzoni è stata illuminante. È un professionista molto bravo, soprattutto sul piano orchestrale”.
La sua carriera musicale lo porta non solo in giro per l’Italia, ma anche per il mondo: Provenza, Berlino, Vietnam, Oslo e Parigi sono solo alcune delle città in cui Fabio ha incantato le platee con il suono del suo clarinetto. Nel 2014 entra a far parte infatti nell’Orchestra Teatro Olimpico di Vicenza fino al 2018, 4 anni in cui ha anche collaborato con diverse altre orchestre fra cui i Solisti Veneti, che gli hanno permesso di esibirsi e viaggiare dentro e fuori l’Italia. “È sempre bello viaggiare, anche se è un po’ stressante perché non hai molto tempo per te e non ti godi troppo la città, però se hai una buona compagnia tutto cambia” racconta Fabio.
Ma il giovane non scorda di certo la sua Val Brembana, dove ora insegna alle scuole medie di San Giovanni Bianco e in alcune bande, fra cui quelle di Dossena, San Giovanni e Santa Brigida. E con la musica ha trovato anche l’amore, 8 anni fa. “Anche la mia fidanzata suona, il saxofono – racconta – L’ho incontrata quando, un anno, la banda di Selvino mi ha chiesto se potevo dare una mano. Ci siamo messi insieme e siamo tutt’ora insieme e felici”.
Fabio ora suonerà un concerto a Lenna il 30 agosto, insieme al pianista Emanuel Carrara di Zogno “Lui è lo storico pianista che mi ha accompagnato quasi a tutti i concorsi. È una persona molto paziente, un professionista di alto livello – spiega Fabio – Il concerto sarà strutturato per metà con musica ‘impegnata’, classica fra cui Mozart e Rossini, mentre la seconda parte sarà un pochino più ‘soft’ e leggera con alcune colonne sonore, molto orecchiabili e piacevoli per tutti”.
Un progetto futuro, invece, riguarda un concerto inizialmente fissato a luglio e poi rimandato, “Ci sono sia fiati che archi, io suonerò il Brahms, per clarinetto e quattro archi. Un’esperienza che mi ricorda quella che ho avuto a Vicenza, quando ho suonato in un quintetto all’interno di un museo: non mi era mai capitato, però il risultato mi è piaciuto ed è stato bello collaborare in modo così stretto con gli archi”.
Nei suoi pensieri, però, c’è anche il futuro musicale della Valle Brembana. “Io per ora sono in un momento di pausa, poi riprenderò a studiare. Speriamo che, magari, anche qui in valle si riesca a ravvivare un po’ l’ambiente musicale, che non si può dire fiorisca particolarmente – conclude Fabio – Le bande ci sono, ma vedrei volentieri anche più musica professionistica. Bisognerebbe riuscire, in qualche modo, ad avvicinare le persone: noi maestri di musica facciamo sempre di tutto per insegnare questa arte ai ragazzi, sperando che loro riescano ad assorbire quello che si cerca di trasmettere”.