Pietro Milesi, l’ingegnere che fece uscire l’alta Valle dall’isolamento

Nato a Cassiglio e domiciliato a Piazza, l'ing. Pietro Milesi è stata una figura di progettista e tecnico assai innovatore nel primo e moderno sviluppo dell’Alta Valle
10 Agosto 2019

Il 12 gennaio 1850 muore a soli 40 anni l’ing. Pietro Milesi, nato a Cassiglio e domiciliato a Piazza, figura di progettista e tecnico assai innovatore nel primo e moderno sviluppo dell’Alta Valle. Non avendo eredi, le carte e i faldoni delle pratiche edilizie ed i progetti vennero inventariati da un incaricato della Regia Pretura di Piazza che in data 31 maggio 1850 redige un elenco del materiale ritrovato nello studio del tecnico e suddiviso paese per paese da consegnare e depositare poi presso gli uffici della Pretura stessa.

Dall’elenco e descrizione delle pratiche ritrovate cogliamo così una buona informazione circa l’attività professionale e tecnica dell’ing. Milesi e ci rendiamo conto dell’importanza del suo lavoro in una Valle nella quale certo i tecnici locali, e quindi più appassionati e legati al territorio, erano assai pochi. L’Alta Valle allora era ancora parecchio lontana dal passaggio verso Bergamo. La viabilità ai primi dell’ottocento era ancora l’antica Strada Priula, se pure con alcune varianti.

È con l’Amministrazione austriaca che nel 1815 si studia un nuovo disegno di viabilità dalla Botta a Lenna con il progetto dell’Ingegnere capo della Provincia ing. Simon Felice Vidali, che però non fu portato a termine per l’eccessivo costo. Venne invece, realizzato tra 1822 e il 1827, il progetto della nuova viabilità della Valle redatto dall’Ing. Capo della Provincia ing. Bossi, che giungerà fino all’Olmo. Era una prima strada carrozzabile con una larghezza media di 3,60 metri lineari. A tal punto troviamo l’intervento dell’ingegner Pietro Milesi che per i Comuni dell’Alta Valle entrerà come tecnico comunale nella gestione e nel miglioramento della viabilità esistente e soprattutto nella progettazione di una nuova via carreggiabile.

Nel 1832 l’ing. Milesi progetta il tratto di strada carrabile tra Olmo e Averara. Viene abbattuto il vecchio ponte di Olmo al Brembo, viene tracciata la nuova via che esce dal centro storico, come prima circonvallazione di Olmo e giunge ad Averara, abbandonando la strada alta che attraversava Lavaggio, Valle e Redivo per poi scendere alla frazione Fontana di Averara. Nel 1834 sempre al Milesi viene dato l’incarico di elaborare il tronco di strada, che dai Portici arriva al torrente Mora, lo scavalca con un ponte in pietra e giunge alla chiesa passando sotto la casa del curato. Tale opera sarà collaudata dall’ing. Cavagnis.

Nelle pratiche progettuali è interessante trovare anche il nome di Domenico Antonio Parolini tagliapietra, che lavorava soprattutto per le costruzioni di ponti e che ritroviamo fino alla costruzione della strada della Val Fondra. Tra i progetti per Averara dell’ing. Milesi troviamo anche quello della Fontana presso i portici, che viene sollevata dalla parte esterna e portata al coperto sotto i portici lungo la nuova carrozzabile. Nel 1834 il nostro ingegnere presenta il progetto della nuova strada percorribile con mezzi da Cugno di Olmo a Cassiglio. Fu abbattuto il ponte di legno a Cugno e rifatto in pietra e la viabilità lungo il torrente Stabina vedrà pure la costruzione di due altri ponti. L’appalto dell’opera fu vinto da Andrea Mostacchi di Piazza, che lo cedette in subappalto a Martino Regazzoni e Gio. Antonio Bagini. Così sono sempre andate le cose nei lavori pubblici.

 

A Tranquillo Ruffinoni di Cassiglio saranno poi appaltati i lavori di riattamento della strada interna di Cassiglio, per renderla carrozzabile. Nel 1832 fu approvato il progetto della realizzazione della strada carrozzabile per Val Fondra da Lenna a Branzi su progetto del perito Giacomo Botta. L’appalto delle opere fu vinto nel 1834 da Giacomo fu Stefano Baroni di Cunardo in provincia di Como, residente a Clusone, che lo cedette ai fratelli Milesi Giovanni e Giuseppe di Vilminore e Bonaventura di Gromo. Questa strada renderà solitaria l’antica strada cavalcatoria che da Lenna e il Cantone saliva a Bordogna e dalla Forcella portava a Fondra.

Nel 1839 tra i collaudatori del primo tratto di viabilità della Val Fondra troviamo il nostro ing. Pietro Milesi. Importante a questo punto lo studio di Pietro Milesi per la costruzione dell’ardito ponte di Bordogna che collegava la Val Secca con la nuova viabilità della Val Fondra. Il ponte era alto sopra il fiume Brembo, snello e lungo e ben segnato dalle pietre squadrate e lavorate dal tagliapietra Domenico Antonio Parolini. Solo però nel 1874 sarà collegato alla nuova viabilità della Val Fondra con la strada carrozzabile Bernigolo-Roncobello.

Questi i principali punti sulla nuova e moderna viabilità in Alta Valle redatti dall’ing. Milesi. Tuttavia questo nostro tecnico fu assai innovativo e moderno negli interventi che le Amministrazioni stavano realizzando per uscire da secoli di solitudine e di mancanza di servizi primari organizzati. Oltre alla progettazione e costruzione di ponti in pietra in sostituzione degli antichi di legno, come quelli di Mezzoldo sulla Valle Rustica, di Ornica sul ramo della Valle di Salmurano, di Lenna per l’accesso al Cantone, ponte andato distrutto durante l’alluvione del 1987, troviamo nell’elenco delle opere molti progetti per dotare di sicurezza e igiene e comodità i paesi di nuove pubbliche fontane. Oltre alla fontana riadattata e ampliata lungo la via portici di Averara, l’ing. Pietro Milesi progetta fontane pubbliche alla Soliva e Sparavera di Mezzoldo, nel centro del paese di Cassiglio, a Piazzolo, Valnegra, a Roncobello, dove fu costruita da Francesco Gervasoni e a Cusio, realizzata da Martino Regazzoni di Santa Brigida. Altro settore in cui i Comuni stavano eseguendo lavori di riattamento è quello della costruzione dei Campi Santi, i cimiteri. Vediamo che Milesi redige interventi di manutenzione straordinaria per i cimiteri di Averara, Mezzoldo dove progetta anche la costruzione della stanza per le sezioni anatomiche nel 1841, di Olmo, ampliato nel 1844, di Piazzatorre e Piazzolo, di Santa Brigida nel 1847, di Valtorta e Cassiglio dove disegna la nuova cappella, di Trabuchello ed infine di Valnegra.

I cimiteri, secondo l’editto di Saint-Cloud del 1804 e i dettami dell’Amministrazione francese dovevano essere spostati dal sagrato della chiesa e costruiti fuori l’abitato. I vari comuni dell’Alta Valle stavano in quegli anni procedendo alla costruzione di questo nuovo ed importante servizio e l’ingegner Milesi con i suoi progetti assicurava una corretta esecuzione dell’opera. Particolarità di Milesi è la progettazione del rifacimento e dell’ampliamento dei campanili per dotarli di nuovi concerti di campane. Così lo troviamo a Cusio, dove riprogetta la torre campanaria per collocare il nuovo concerto rifuso dalla ditta Pruneri di Grosio in Valtellina. A Mezzoldo progetta e segue i lavori della manutenzione straordinaria del tetto della chiesa e della nuova cella campanaria e dei ceppi per porre il nuovo concerto delle campane, collaudato dal dottor Girolamo Calvi, di Piazza, musicologo, musicista e amico di Simone Mayr. A Branzi progetta similmente la cella campanaria per collocare il nuovo concerto di campane nel campanile della chiesa parrocchiale.

Questo, in sintesi, l’elenco dei progetti e degli interventi di un tecnico in Alta Valle che ha dato un forte contributo per portare i Comuni fuori dall’isolamento conducendoli con nuove strutture viarie verso la modernità. Dietro i vari interventi vediamo tanta fatica delle nostre comunità per uscire dall’immobilismo, per adeguarsi al cambiamento ed all’evoluzione sociale, economica e tecnica. A noi il compito di continuare su questa strada.

Articolo estratto da “Quaderni Brembani n.17” e scritto da Chiara Delfanti.

(Immagine: Il ponte di Bordogna sulla Valsecca progettato dall’ing. Milesi, qui in una foto del 1895, prima che lo facessero come è ora)

 

 

 

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