Dalla serie “Dall’India con furore”, ecco un’altra ragazza che come Blanche Milesi viene dall’India. Ma andiamo a scoprire di chi si tratta. Pritibi Riceputi è una ragazza 23enne nata a Calcutta, India. Dal 1998 ha cittadinanza italiana e ora vive in un piccolo paese della Alta Valle Brembana, Carona.
Qui, vive insieme alla famiglia adottiva e a sua sorella (non di sangue), anche lei indiana. “Sono stata adottata a 2 anni. Ho la fortuna di avere dei genitori che mi hanno sempre amata e non mi hanno mai fatta sentire diversa in famiglia – racconta Pritibi – . Fin da bambina mi hanno raccontato chi fossi, da dove provenissi e soprattutto mi ricordano di non dimenticare i miei genitori biologici, in particolare modo mia mamma biologica, la quale mi ha portato alla casa di adozione gestita dalle suore di Madre Teresa di Calcutta”
“A volte dimentico di essere stata adottata perché essendo arrivata in Italia che ero solo una bambina, per me è come se fossi nata qui”, aggiunge. Al di fuori della sua famiglia però, talvolta l’essere diversa – più scura di pelle – non è stato accettato, soprattutto quando era una bambina: “Le critiche rivolte a mia mamma non sono mancate. Aveva adottato una bambina di pelle scura, e questo non era normale”.
Oggi Pritibi però è una ragazza, ha frequentato il liceo delle scienze umane all’istituto David Maria Turoldo e ora studia Scienze dell’Educazione all’Università di Bergamo. Oltre allo studio però, si dedica anche ad attività di diletto, tra cui fotografia e in particolare teatro. La passione del teatro è nata in lei fin da piccola: “Attendevo sempre con ansia la recita di Natale, salire sul palco, cantare e ballare con i miei compagni di scuola davanti alle nostre famiglie”, ci racconta.
Durante l’adolescenza ha eseguito esperienze di teatro grazie a un corso extracurricolare, ancora attivo e tenuto dalla professoressa Rota Nodari (organizzatrice) e da un insegnante esterno, Lucio, della compagnia “Pandemonium”, e al gruppo giovani del Vicariato. “Attualmente faccio parte della compagnia teatrale “Ventiseinovantanove”. Salire sul palco e recitare mi ha aiutato a sconfiggere gran parte della mia timidezza. È un posto dove mi sento a mio agio e dove posso esprimere me stessa”, si confida.
Altra passione poi è quella della fotografia, nata solo negli ultimi anni. Ama scattare foto ad amici e familiari ma anche alla sua amata valle: “Adoro la mia valle perché mi piace la montagna, l’aria pulita e la tranquillità, anche se a volte abitare lontana dalla città è abbastanza scomodo”. Come ultimo punto, Pritibi vuole concludere con un pensiero dedicato forse alla sua situazione, ma un pensiero in grado di far riflettere ognuno: “Non è solo il sangue ad unire una famiglia, ma l’aiuto nella crescita, i rimproveri quando si sbaglia, l’amore nonostante i difetti e il sostegno, soprattutto nei momenti più bui”.