“Santa Lucia ci raggiunge col suo esempio risalendo da Siracusa dove è nata, in un tempo in cui vigeva ancora il culto pagano del sole nelle nostre culture nordiche, dove la luce della fede faticava a penetrare”, sono parole di monsignor Giulio Gabanelli nella prefazione del libro «Santa Lucia. Tradizioni brembane e siracusane» di Diego Gimondi e Salvatore Greco. È una pubblicazione che cerca di accomunare due realtà, Bergamo e Siracusa, lontane geograficamente ma unite nel culto e nella devozione a Santa Lucia.
Anche in alta Valle Brembana, come in tutta la bergamasca, la vigilia di Santa Lucia è un giorno speciale per tutti i bambini. Sono quattro le chiese della zona dedicate alla martire: quelle sussidiarie di Bordogna a Roncobello, della Gardata di Branzi, di Piazzatorre e di Lenna.
Quest’ultimo paese vanta una festa tradizionale di antica origine, mantenuta in gran parte ancora oggi. Nei secoli l’edificio sacro, che è di proprietà del Comune di Lenna, ha cambiato ubicazione: prima era nella Piazza IV Novembre e ora si trova nella via Carlo Oberti. La festa, invece, non ha mai mutato di iniziative ed entusiasmo.
Anche quest’anno il paese, la notte della vigilia, si animerà di iniziative: dalle ore 17.00 mercatini di Natale e caldarroste, dalle 20.30 festa in piazza con la Banda di San Martino, caldarroste e vin brulè, premiazione concorsi scolastici. Grande falò con i pupazzi del concorso “La Ègia più esotica” e alle ore 21.30 lo spettacolo pirotecnico e l’estrazione della lotteria.
Secondo la tradizione, la notte, in attesa dell’arrivo della Santa, ogni contrada accendeva un falò. Ora la festa, anche per motivi di sicurezza e rispetto dell’ambiente, è illuminata da uno solo: viene acceso nella zona industriale, facilmente raggiungibile dalla piazza centrale tramite la pista ciclabile. Ma per scaldarsi durante la serata, nelle case, nei ristoranti e direttamente nel tendone allestito in piazza si può mangiare il piatto tipico della vigilia: la trippa, che a Lenna è chiamata büsèca.
Altri piatti tradizionali della festa lennese sono i dolci: i bufetì, che sono soffici, simili a dei bomboloni ma cotti al forno; i torciù, simili a delle brioches a forma di treccia al sapore di pandolce e infine il leadèl, una torta caratteristica di tutta la zona prealpina (chiamata anche Smaiasa o Scarpasa).