Le grotte sotterranee vanno ad arricchire il patrimonio di bellezze della Valle Imagna. Modellate nel tempo dall’acqua grazie alla permeabilità del suolo, il territorio presenta il più alto numero di grotte e cavità di tutta la provincia di Bergamo. Ad ora sono circa 250 le grotte conosciute, a cui vanno ad aggiungersi anche quelle che nessuno ha mai esplorato e scoperto.
A Rota d’Imagna, in località Cà Guarinone, ci attende un viaggio che ci porta indietro di milioni di anni. Qui, infatti, conosciuta e antichissima è la grotta chiamata la “Tomba dei polacchi”, nella quale sono stati ritrovati parecchi oggetti e dove anticamente si svolgevano le venerazioni delle antiche divinità. Le grotte, infatti, venivano spesso utilizzate come luoghi di culto, dove poter praticare rituali propiziatori. In particolare, nella Tomba dei polacchi si ritiene che i riti fossero volti a venerare le divinità dell’acqua (a sostegno di questa tesi ci sono la presenza di colate stalagmitiche e l’abbondante stillicidio).
La grotta, che si sviluppa in orizzontale per 4 chilometri, è habitat naturale per numerose specie di coleotteri e fauna cavernicola. Si raggiunge attraverso un piccolo imbocco situato in fondo a una grande dolina (cavità di forma circolare o ovale).
Gli oggetti: Dal punto di vista archeologico, il luogo divenne interessante dal 1974, quando degli speleologi trovarono un rasoio di bronzo e un vaso in terracotta con all’interno delle offerte rituali. Sono inoltre stati rinvenuti alcuni frammenti ceramici e manufatti di metallo e osso. Tutti questi elementi è possibile ammirarli presso il Museo Archeologico di Bergamo.
Le visite: Con l’aiuto del Gruppo Speleologico Valle Imagna è possibile visitare, oltre che la Grotta dei polacchi, anche le altre grotte valdimagnine, tra cui: la grotta Europa di Bedulita e la grotta Val d’Adda di Cepino. Per la prenotazione di visite, avere informazioni su eventi ed orari, rivolgersi alla Pro Loco di Rota d’Imagna.