Il richiamo dal Guatemala, la storia di Luis Gianati

Una storia dolce, commovente quella di Luis Gianati, un ragazzo di 17 anni che per amore e desiderio è stato chiamato dal Guatemala a Olmo al Brembo
27 Giugno 2020

Una storia dolce, commovente quella di Luis Gianati, un ragazzo di 17 anni che per amore e desiderio è stato chiamato dal Guatemala a Olmo al Brembo. Un amore diverso da quello che siamo abituati a leggere: questo è il desiderio che ha spinto due coniugi a sottoscrivere le carte per l’adozione, un amore che si è trasformato presto in famiglia.

“Sono nato in Guatemala, in America centrale, vicino alla Città del Messico – racconta Luis -. La situazione in cui mi trovavo era abbastanza difficile, poiché c’era tanta povertà e poco cibo, anche se io ero stato affidato ad un orfanotrofio ad alcune suore.

Non ricordo molto di quel posto, ero piccolo, ma ricordo perfettamente che le suore erano molto buone, generose e amorevoli sia con me, sia con tutti i bambini e facevano davvero di tutto per renderci la vita migliore, come ad esempio darci in adozione: ciò avrebbe migliorato le nostre vite e ci avrebbe permesso di avere un futuro migliore di quello che potevamo avere li”.

 

Il 24 aprile 2006 ecco che un sogno diventa realtà: giunto in Italia all’età di soli tre anni, Luis viene affidato ai suoi genitori adottivi: “Poche cose ricordo di quel giorno, e una di queste è il sorriso della mamma e del papà quando mi hanno visto, e la loro gioia di avere finalmente anche loro un figlio. Ero piccolo e penso sia normale che non mi ricordi molto bene i dettagli di quella giornata, ma l’unica cosa che non potrò mai dimenticare, è il bacio che mi diede mia mamma quando mi prese in braccio: non l’ho più lasciata andare”, ci spiega con emozione.

Oggi Luis si dice contento di vivere qui e di stare con la sua famiglia, alla quale poi si è aggiunto un fratello per lui. Quello che però gli manca, che vorrebbe, è capire chi è davvero, chi era quel bambino dell’orfanotrofio: “Mi piacerebbe scoprire chi sono veramente, scoprire dove e chi sono i miei genitori biologici, solo per capire come erano e come, perché mi sono ritrovato in un orfanotrofio. Vorrei sapere se avevo fratelli o sorelle. Questa è l’unica cosa che davvero mi tormenta: la mia vera origine è una parte di me che mi manca”, confida a malincuore Luis.

In Valle però si trova bene, frequenta l’Istituto Turoldo di Zogno e in un futuro gli piacerebbe studiare medicina, ma ha ancora tempo per decidere. Nel frattempo si dedica alle sue passioni: lo sport e la musica.

 

 

 

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