Lo sport e l’umiltà sono i due ingredienti principali che contraddistinguono Andrea Gervasoni, italo-indiano 21enne che vive a San Giovanni Bianco.
“Sono Italo-indiano, da padre italiano e madre indiana, anche se lei è stata adottata quando aveva solo tre anni e ha pochi ricordi delle sue origini, per questo non sono molto legato alla provenienza, anche se ne sono orgoglioso perché mi rende particolare”, ci racconta. La mamma, però, è qualcuno che già conosciamo bene e che abbiamo avuto modo di intervistare: Blanche Milesi, con la sua incredibile voce (QUA l’intervista).
Andrea invece della voce, ha deciso di sviluppare i muscoli facendo sport: “Lo sport è la mia più grande passione: ho iniziato a giocare a pallavolo a sei anni, su consiglio di mia mamma, fino a raggiungere il campionato di Serie D all’età di diciassette anni. Negli ultimi tre anni poi, mi sono appassionato al bodybuilding e al fitness, inizialmente per star bene con me stesso, e poi perché questo sport mi rende felice – ci spiega Andrea, e poi prosegue – Attualmente mi alleno quattro volte a settimana e seguo una dieta mirata e salutare. Il motivo principale di queste mie passioni è dato dal fatto che lo sport mi fa star bene mentalmente e fisicamente e so che tutti gli obiettivi raggiunti sono il risultato di tanto impegno e dedizione”.
Lo stesso impegno e dedizione che lo spronano nello sport, lo seguono anche negli studi e nell’ambito lavorativo. Difatti, Andrea studia Economia Aziendale presso l’Università degli studi di Bergamo e lavora part-time come impiegato in una grossa azienda locale. Ed è proprio riguardo questi ambiti che proietta i suoi progetti a breve termine: “I miei obiettivi sono laurearmi e migliorare le mie competenze in ambito lavorativo, non nascondo però che mi piacerebbe anche lavorare nell’ambito del fitness”, dichiara con un sorriso.
Per quanto riguarda le sue origini, Andrea si è sempre sentito a suo agio: “Non mi sento affatto figlio di una persona straniera perché ho sempre visto mia mamma inserita perfettamente nella comunità, l’unica cosa che ha di diverso dalle altre persone è il colore della pelle. Vengo totalmente accettato come italiano, anche perché sono nato in Italia, e non ho avuto nessun problema sociale a causa delle mie origini; ci sono stati solo pochi episodi di bullismo/razzismo nei primi anni delle superiori, ma che ho sempre saputo gestire”.
È incuriosito poi dal paese natale dalla madre, anche se, come ci informa lui, non vi andrebbe mai a vivere a causa della situazione in cui riversa. Ama invece la valle: “Apprezzo in tutti i suoi pro e i suoi contro la mia Valle, anche se nonostante ciò, non rifiuterei l’offerta di poter intraprendere delle esperienze all’estero”, dice sincero.
Conclude poi ringraziando le persone che gli sono sempre vicine e lo supportano e confida umilmente: “Mi ritengo un ragazzo molto fortunato perché intorno a me ho molte persone che mi vogliono bene”.