“Se la vita ti offre limoni, allora fatti una bella limonata”. Così si può riassumere la filosofia di vita Tiziano Nava, un “personaggio” ottimista ma soprattutto altruista che da ogni difficoltà cerca di ricavarne il meglio, sempre pronto a tendere la propria mano quando più ce n’è bisogno. Tiziano abita stabilmente a Costa Valle Imagna da – ormai – parecchi anni. Ma la sua storia ha inizio nella meravigliosa Città dei Mille, a Bergamo, dove nasce nel 1963.
All’età di quattro anni sua madre viene a mancare e qualche tempo dopo suo padre si risposa con un’altra donna, “quella che io definisco a tutti gli effetti la mia seconda mamma” racconta Tiziano. Con lei, che era originaria di Berbenno, si tesse il primo filo di quel destino che lo porterà poi a risiedere proprio nella bella Valle Imagna. “Io sono qui per un caso fortuito – spiega Tiziano – Un giorno d’estate, insieme alla mia famiglia, abbiamo deciso di andare a fare un giro a Valcava. Ma faceva decisamente freddo, così siamo scesi a Costa Imagna dove per puro caso abbiamo trovato una casa che davano in affitto per il mese di agosto. Così abbiamo deciso di prenderla noi. Un anno, due, tre… E alla fine ci siamo trasferiti in paese”.
Tiziano ancora non sapeva, però, che a soli pochi metri da casa sua viveva colei che diventerà la sua futura moglie, Erica. Un incontro quasi segnato dal destino, tanto beffardo a volte, quanto estremamente misterioso e conciliante. “L’ho conosciuta in Chiesa – racconta il 57enne – Le insegnavo a cantare nel Coro. Io e lei abbiamo quindici anni di differenza. La musica è sempre stata una mia grande passione e durante i primi anni in cui venivo a Costa sentivo queste ragazze cantare durante la messa. Mi hanno incuriosito così tanto che ho deciso di comprarmi una piccola tastiera per imparare a suonare da autodidatta, anche se all’epoca già strimpellavo la chitarra. Dopo qualche mese mi sono offerto al parroco del paese per suonare l’organo: ha accettato, a patto di accompagnare proprio quelle stesse ragazze che cantavano ad ogni celebrazione”.
Ancora adesso, per qualche giorno alla settimana, Tiziano non si tira indietro e senza alcun compenso suona l’organo della parrocchiale. “Tempo qualche mese ed abbiamo fondato la prima corale del paese, da cui successivamente sono uscito – prosegue – Ed è proprio lì che ho incontrato per la prima volta mia moglie. Ci era stato dato il compito di insegnare a cantare ai bambini, lei all’epoca aveva ancora 7-8 anni. Poi il tempo passa e diversi anni dopo ci siamo incrociati nuovamente in oratorio, per tutt’altri motivi. Eravamo cresciuti ed è scattato il colpo di fulmine”. Tiziano ed Erica si sposano e dal loro amore nascono due figli: Giada, ora 16 anni, e Mattia di 11 anni.
Tiziano è un vero vulcano, la battuta sempre pronta anche quando si parla del suo passato scolastico e lavorativo. Per oltre trent’anni ha lavorato come centralinista in un’azienda, sebbene la sua aspirazione di vita fosse quella di diventare fisioterapista. “Purtroppo a causa di alcune informazioni errate che mi sono state date quando ero ragazzo, non ho potuto frequentare la scuola adatta – spiega Tiziano – Ma alla fine è andata così e nel 1981 sono entrato a far parte di questa azienda dove, tutto sommato, mi sono trovato bene. Ho avuto la fortuna di crescere con l’azienda. Nel tempo poi sono arrivate le nuove tecnologie, che mi hanno dato una mano a buttarmi in un mondo che era tutto nuovo”. È stato difficile adattarsi? “Assolutamente no – è categorico – anzi. Mi hanno dato parecchio. E poi, dove c’è il nuovo, lì ci sono anche io”.
Ora Tiziano è in pensione da qualche anno, ma la voglia di fare certamente non gli manca. Perciò, a titolo ovviamente volontario, collabora con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti in qualità di collaboratore dei servizi patronariali. In poche parole è il “burocrate” che sbriglia e organizza i documenti per aiutare non vedenti e disabili ad andare in pensione. Senza presunzione, ma con la voglia di dare una mano a chi ne ha bisogno e che – come lui – si trova in una determinata condizione di salute. Perché anche Tiziano, infatti, è non vedente. Ma ciò non lo ferma dal continuare ad imparare, a coltivare i propri interessi e ad affrontare la vita così come viene, con la spiccata ironia e lo spigliato ottimismo che lo caratterizzano.
“La mia più grande fortuna è che ho avuto una famiglia alle spalle, sia i miei genitori che quella attuale, che mi ha sempre dato una grandissima mano lasciandomi però anche arrangiare con le mie forze – spiega – Non ho mai avuto nessuno che mi dicesse cosa fare e come, non sono cresciuto in una bolla. E poi abbiamo una tecnologia fantastica che proprio ora ci è venuta sempre più incontro. All’inizio è sempre così, ti sembra tutto un problema insormontabile. Poi ci fai la mano e diventa parte del tuo quotidiano”.
Il volontariato occupa a tempo pieno le giornate di Tiziano, che fra le altre cose è anche vice-presidente di Aido Valle Imagna di cui è anche – ovviamente – un fiero iscritto sin dagli anni ’90. “A dire la verità la mia avventura con Aido Valle Imagna è iniziata tutta per caso – racconta Tiziano senza negare un sorriso – La presidente Monica Bolis mi ha nominato Consigliere, nonostante non avessi ancora accettato la sua proposta. Da allora faccio parte stabilmente del gruppo e, anzi, all’ultimo cambio direttivo sono stato nominato vice-presidente”.
Insieme ad Aido Valle Imagna Tiziano ha organizzato nel 2016 a Cepino di Sant’Omobono una singolare manifestazione, che ha avuto una fortissima risonanza soprattutto a livello provinciale con quasi 2.500 visite in venti giorni: un tunnel sensoriale, una sorta di percorso al buio totale che accompagna i visitatori nella vita di un non vedente, dalla sua nascita fino alla morte. “In quell’occasione ho avuto la possibilità di conoscere appieno il gruppo di Aido Valle Imagna – racconta Tiziano – e devo dire che, secondo me, è davvero un gruppo fantastico. E sono felice ed orgoglioso di farne parte”.
Fra un impegno e l’altro, il tempo libero si è notevolmente ridotto ma il 57enne trova sempre il tempo di dedicarsi alla famiglia e alle sue passioni. E alla domanda su come faccia a prendere la vita con la sua incredibile filosofia ottimista, Tiziano è risoluto: “È la vita stessa, con tutte le sue difficoltà e sentieri impervi, che ti forma e ti stimola. Ho purtroppo perso i miei genitori a distanza di due anni l’uno dall’altra, pochi anni dopo aver perso mio fratello a soli 39 anni. Sono tutte esperienze che ti segnano nel profondo e che ti danno un input, positivo o negativo che sia. Io spero di restare sempre quello che sono: un inguaribile ottimista”.