Allo stadio Secomandi alla “Piana” di Val Brembilla è arrivata la luce. I nuovi fari a led si sono accesi il 9 marzo per la prima partita di calcio notturna. La squadra della Brembillese (Terza Categoria) si è giocata, con la Pro Palazzolo, un posto nella semifinale in Coppa Lombardia. Da questo punto di vista non è andata bene. La squadra locale del presidente Diego Musitelli ha perso, nonostante il vantaggio iniziale. Meglio è andata la “prima” dell’impianto di illuminazione alla presenza del sindaco Damiano Zambelli.
Si tratta di un’opera a costo zero per il Comune progettata da Alberto Battistini. Zambelli ha dichiarato che in fase d’appalto dell’intero sistema di illuminazione del paese (590.000 euro) invece del classico ribasso d’asta si è optato per garantire un punteggio maggiore alle imprese che si fossero sobbarcare l’onore dei fari a led allo stadio Secomandi. Tre piloni da venti metri da una parte. Altri due da quindici metri dall’altra con un’aggiunta di fari posizionati sulla tribuna.
Di luce ce n’è abbastanza sia per i giocatori in campo, sia per gli spettatori. L’impianto conta 60.000 ore di autonomia. Vent’anni senza toccare nulla. Solo lo sforzo di accendere e spegnere. Per tanti vedere la luce al “Secomandi” è un sogno che si realizza. Sicuramente un atto dovuto alla memoria del compianto dottor Luigi Secomandi che si prodigò (insieme agli imprenditori Domenico Carminati, Ercole Zanardi, Enrico Scaglia) per la realizzazione di questo stadio omologato per giocare partite di C2 nel momento di massimo fulgore della Brembillese.
(In collaborazione con il portale Brunosilini.it)