Val Brembilla, da Pro Loco a Infopoint turistico: intervista alla presidente Giulia Zanardi

Da Pro loco a Infopoint turistico. Un passo avanti per l’associazione di promozione turistica di Val Brembilla che è diventata a tutti gli effetti uno sportello Infopoint della Regione. Ce ne parla Giulia Zanardi, presidente Pro Loco Val Brembilla
8 Gennaio 2018

Da Pro loco a Infopoint turistico. Un passo avanti per l’associazione di promozione turistica di Val Brembilla che è diventata a tutti gli effetti uno sportello Infopoint della Regione. Un riconoscimento – molto importante per il territorio che diventa un punto di riferimento a livello turistico promosso a livello nazionale. Ce ne parla Giulia Zanardi, presidente Pro Loco Val Brembilla

La Voce delle Valli: Si pensa a Val Brembilla come un territorio di lavoro e industria. Può il paese lanciarsi in una sfida turistica?
Giulia Zanardi: Le industrie sono da sempre una risorsa importante per il paese e la loro forza permetterà al paese di prosperare nel proprio futuro. Tuttavia non si può pensare di avere un solo sviluppo monodirezionale e il  nostro territorio presenta anche risorse naturalistiche, sportive, agricole e enogastronomiche che possono essere fonte di reddito. E allora perché non valorizzare queste peculiarità, che spesso sono originali e già molto frequentate. Ad esempio abbiamo una falesia per l’arrampicata molto conosciuta a livello nazionale, già molto utilizzata; un laghetto di pesca sportiva con acqua corrente che ogni domenica è meta di pescatori da tutta la provincia, rifugi alpini ben attrezzati e chilometri di sentieri di mezza montagna. Per non parlare dell’enogastronomia, dell’allevamento, dei tre Bed and Breakfast e dei ristoranti rinomati oltre provincia, anch’essi fiore all’occhiello del territorio. Molte persone che frequentano la Val Brembilla per lavoro, sia perché dipendenti di aziende, sia perché sono clienti o fornitori. Spesso provengono da altri paesi. Addirittura personalmente credo i visitatori delle aziende possano diventare anche una fonte di reddito a livello turistico tanto. Infatti, con il sostegno dei ragazzi dell’Associazione Turnà a ‘ndomà,  sto gettando le basi per la creazione di una start-up che sia in grado di gestire l’ospite aziendale, una sorta di “business tourist assistant”.

A chi non conosce il territorio cosa proporrebbe di vedere?
La Val Brembilla non è così rinomata a livello turistico come la Val Brembana, ma questo non perché non abbia attrazioni o luoghi storici da visitare, anzi. Credo che il problema sia più di tipo geografico per cui non essendo un paese “di passaggio” per salire in Valle Brembana, molti non ci conoscono nemmeno. Sicuramente la nascita dell’Infopoint potrà dare un nuovo rilancio turistico al paese, ma servono impegno costante e nuove forze. A un turista segnalerei sicuramente la visita dei borghi storici presenti sul nostro territorio quali Catremerio, Cavaglia, Gerosa, Cerro e Cadelfoglia. Poi li inviterei a salire a S. Antonio Abbandonato per godere del panorama mozzafiato che, nelle giornate limpide, consente la vista di Milano e perfino degli Appennini in lontananza. Poi ci sono svariate escursioni ora diligentemente indicate nella nuova cartina della Val Brembilla realizzata dal Gruppo Sentieri. Una delle più belle sicuramente la Strada Taverna o, per i più avventurosi, l’Anello della Regina con la scalata della falesia al Monte Corno e il passaggio al Castello della Regina e al Pizzo Cerro, dove è presente il rifugio dei Lupi di Brembilla. Anche nella zona di Gerosa sono presenti attrazioni e percorsi turistici interessanti, come l’escursione ai Tre Faggi, alla chiesa di Blello e alle zone agricole di produzione dello zafferano. Gerosa è famosa anche per il Santuario della Madonna della Foppa e per la chiesa di Santa Maria, oggi sconsacrata, ma che conserva un’architettura di pregio. 

Magari facendo riferimento ai laboratori di valore (Agrilab e Funlab) legati alla costruzione dell’ex Padiglione del Kuwait nella zona mercato, come si potrebbe “vendere” turisticamente il paese?
Sicuramente i nuovi Lab stanno lanciando degli input nuovi al paese, grazie alle menti giovani che vi operano. L’Agrilab sta puntando a dare visibilità ai neo coltivatori e allevatori della Val Brembilla, sta sostenendo il Gruppo Sentieri con un piano di riqualificazione di alcune mulattiere. Il Funlab ancora non è partito, ma sarà attivo non appena il Padiglione del Kuwait sarà edificato per proporre al suo interno eventi e manifestazioni.

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