Lutto nel mondo del cinema bergamasco. E' morto oggi, 7 maggio, ad Asiago, il regista Ermanno Olmi, 86 anni.
Ermanno Olmi è nato il 24 luglio 1931 a Treviglio. Conosciuto soprattutto per L'albero degli zoccoli con cui vince la Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1977, Olmi – regista e documentarista autodidatta – è sempre stato un grande sperimentatore visionario, capace di creare un tipo di cinema singolare con film come “I recuperati” e “La Circostanza” e la pellicola sulla tradizione cristiana “Cammina cammina”.
Come riporta oggi il Giornale di Vicenza, Olmi si è spento la scorsa notte nell'ospedale di Asiago, dove era ricoverato da venerdì sera, 4 maggio, dopo aver lottato contro una grave malattia per molti anni. Olmi lascia la moglie Loredana e i figli Elisabetta, Fabio e Andrea. L'ultimo film del regista è 'Torneranno i prati', film uscito nel 2014 e ambientato nelle trincee sull'Altopiano di Asiago durante la Prima guerra mondiale.
“La morte di Ermanno Olmi ci riempie di tristezza – dichiara Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo -. I bergamaschi di ogni generazione saranno sempre amici e grati ad una persona che con le sue opere e il suo stile ha saputo parlare e rappresentare la sua e la nostra terra.Olmi ci ha ricordato sempre che le persone vengono prima di ogni egoismo e di ogni forma di profitto.
“Proprio durante lo scorso G7 dell'agricoltura tenutosi in città – prosegue Rossi -, ci era sembrato naturale proiettare “l'Albero degli zoccoli”, consapevoli di come nel messaggio del regista il rapporto tra l'uomo e la natura non fosse solo un elemento relativo al passato e all'identità, ma un tema capace di ispirare nuove politiche e nuove scelte economiche che mettessero al centro l'uomo e non solo il mercato. In quei giorni, aprendo la numerosa serie di iniziative che si stanno svolgendo sul territorio per ricordare il quarantesimo della premiazione del film, stavamo coltivando il sogno di avere il maestro Olmi in mezzo a noi, per fargli sentire ancora una volta l'affetto della sua gente. Purtroppo non sarà possibile, ma il percorso messo in atto e il docufilm in preparazione assumono ancor più valore e rilevanza per tramandare la vita e le opere del maestro alle generazioni future”.