Il Natale si avvicina sempre di più e il Governo, insieme ai presidenti di Regione, studia un nuovo “super Green Pass” per ‘salvare’ le festività natalizie e fronteggiarne i rischi legati al Covid che ne potrebbero derivare, fra cui una temuta, nuova ondata di contagi.
Il “super Green Pass” si differenzia da quello attuale poiché prevede restrizioni e divieti soltanto per i cittadini che non sono ancora vaccinati. “Dobbiamo garantire alle attività di rimanere aperte e a chi è immunizzato di continuare la vita sociale – fa sapere Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni – Non è una discriminazione, è la garanzia per non chiudere tutto”.
Già dalla giornata di domani si inizierà quindi a discutere le nuove norme, prima con i Presidenti delle Regioni e successivamente il premier Mario Draghi riunirà la cabina di regia ed il Consiglio dei ministri. L’ipotesi più accreditata è che tutte le restrizioni aggiuntive dovrebbero scattare soltanto nelle Regioni in zona arancione, attualmente nessuna.
Intanto alcune decisioni sembrerebbero essere già state prese. Fra queste ci sono l’obbligo di terza dose per il personale sanitario e, appena arriverà il via libera dell’Aifa, tutti i cittadini potranno scegliere se fare la terza inoculazione a cinque mesi dall’ultima.
La durata attuale del Green Pass potrebbe essere accorciata da 12 a 9 mesi (si attende il parere del Cts), mentre i divieti e le restrizioni riguardanti la vita sociale e le attività varranno solo per chi non è stato vaccinato. Stesso discorso per bar e ristoranti al chiuso, palestre, piscine, stadi, cinema, teatri, musei e impianti sciistici, mentre per salire su treni alta velocità e aerei basterà il tampone, la cui validità – probabilmente – scenderà a 48 ore per il molecolare e a 24 ore per l’antigenico.
Al momento il Governo non vorrebbe imporre l’obbligo vaccinale (come, invece, avverrà in Austria a partire da febbraio), ma l’idea è stabilire se esiste una “soglia di criticità” oltre la quale sarà resa necessaria l’imposizione.