All’Istituto Superiore San Pellegrino, è ormai assoldato che teoria e pratica vanno sempre di pari passo. E proprio per rafforzare questo concetto formativo, quest’anno ha aperto i battenti il “Ristorante Didattico”, un progetto che coinvolge le classi dell’Istituto delle aree tecnico-pratiche (quindi cucina, sala e pasticceria) e che nell’anno scolastico 2021/2022 vede la sua effettiva realizzazione, dopo un anno di lezioni a distanza che avevano effettivamente reso difficoltoso il suo avvio. Ma come funziona? A spiegarlo è Federico Fontana, docente dell’Istituto.
“Si tratta di un progetto ancora in fase embrionale – racconta – Gli studenti si esercitano a lavorare con un cliente diverso dalla classe di appartenenza, come i Segretari, il Personale ATA, la Dirigente Scolastica oppure ospiti dell’Istituto in occasione di eventi. Il Ristorante Didattico funziona seguendo un orario di somministrazione in linea con l’orario scolastico, così che nessuno sia costretto a fare degli ‘straordinari’. Si lavora in maniera molto metodica e continuativa, ma soprattutto non è un obbligo e non è aperto tutti i giorni, ma in funzione dei programmi formativi e della disponibilità dei docenti”.
Gli alunni, appartenenti a tutte le classi dell’Istituto eccezion fatta per le prime, sono così chiamati ad applicare quanto appreso direttamente “sul campo”, acquisendo al tempo stesso sicurezza e consapevolezza. I menu vengono scelti dal docente e sono composti generalmente da tre o quattro portate (antipasto, primo, secondo con contorno e dolce), al costo di 6 euro.
Tortini di zucche con crema al formaggio, crespelle di patate e scalogno con salsa di gamberi, torta sacher, orecchiette della tradizione ai broccoli: ogni piatto viene preparato a regola d’arte e raccontato dallo stesso chef, che sdogana il cliché del cuoco dietro ai fornello in favore di una figura più moderna in cui è lui stesso a parlare della sua opera culinaria al cliente.
Gli stessi menu e la stessa metodologia vengono mantenuti anche quando i clienti sono personalità importanti esterne alla scuola, come Presidenti o Direttori, senza alcuna variazione. Questo perché, così facendo, gli studenti sono spronati a sostenere un alto livello di attenzione sia per quanto riguarda l’esperienza di Sala che quella di Cucina. “Gli alunni acquisiscono così una certa sicurezza – conclude il docente –. È un percorso di crescita che abitua i ragazzi e permette loro di cambiare radicalmente dal punto di vista professionale, in vista delle prime esperienze lavorative. Il risultato è uno studente più sereno, sicuro di sé e anche più smaliziato, sia in Sala che in Cucina”.