È rimasta vuota la Casa San Giuseppe a Botta di Sedrina, struttura che originariamente era punto di ritiro spirituale, divenuto nel 2014 Centro di accoglienza straordinaria per i migranti dalla Caritas diocesana, la cui apertura fu annunciata dal vescovo Francesco Beschi.
I 109 ospiti presenti sono stati trasferiti lo scorso dicembre nel centro di accoglienza del Gleno (BG) e in appartamenti della provincia a loro riservati.
Risalgono agli anni ’30 le prime esperienze comunitarie tenute da don Pietro Buffoni, curato a Botta, che si sono concluse dopo anni di attività proprio per il trasferimento degli ospiti nella Casa San Giuseppe, realizzata nel 1974 dall’ingegnere Pietro Servalli. La struttura attualmente vuota prevede circa 80 camere singole sparse su quattro piani, due cappelle e grandi saloni destinati alle attività comunitarie e in un anno arrivava ad ospitare più di cinquemila bisognosi, offrendo loro un riparo in cui veniva anche assicurata assistenza spirituale e materiale garantita dalla presenza di un sacerdote e una dozzina di suore. Il primo gruppo a usufruire di tutto questo contava 54 richiedenti asilo, numeri cresciuti esponenzialmente con il trascorrere degli anni, arrivando a sfiorare i duecento individui.
“In questi sette anni c’è stato un grande impegno da parte della Caritas per seguire queste persone in difficoltà”, dichiara a PrimaBergamo don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana. Che prosegue: “Ci sono state fatiche e difficoltà anche perché gli immigrati ospiti si sono inseriti in un piccolo paese come quello di Botta. Non è successo mai niente di grave, però ci sono state delle tensioni, comunque marginali rispetto a quanto si è costruito. Siamo quindi grati alla comunità di Botta per quanto fatto in questi anni. Ringraziamo il Comune, la parrocchia, i volontari e gli operatori che si sono impegnati”.
È stato grazie ai volontari se specialmente nei primi anni di attività ci sono stati interventi concreti in paese nati dalle occasioni di integrazione e collaborazione, come ad esempio la ristrutturazione della pista ciclabile del paese. Nell’estate 2020 la Lega chiese la chiusura del Centro e si optò per far utilizzare loro i trasporti pubblici in orari differenti rispetto a quelli scolastici, proposta sostenuta anche dal deputato Daniele Belotti e dal consigliere regionale Alex Galizzi.
Chiusura avvenuta ufficialmente a dicembre 2021, che non ha suscitato particolari polemiche né rilevanti reazioni. Resta solo da domandarsi quale sarà il futuro della struttura.