Sulla Lombardia aleggia il fantasma della zona arancione. Fontana lo ha confermato nelle scorse ore: “La direzione è quella”. Ma cosa cambierà rispetto alla zona gialla, se la Lombardia finisse in zona arancione?
Sono giorni di attesa e di monitoraggio dell’incidenza dei contagi: secondo quanto stabilito dal Consiglio dei Ministri del 22 luglio – che ha rivisto i parametri per il passaggio di zona – l’attuale incidenza di contagi, pari 2.500 casi ogni 100 mila abitanti, porterebbe la Lombardia dritta in zona arancione. La tendenza è stata confermata dal Presidente della Regione Attilio Fontana che ha affermato: “la direzione è quella”.
La soglia di allerta per l’attivazione di nuove restrizioni è fissata a 150 casi ogni 100 mila abitanti, stante un’occupazione del 30% nei reparti ospedalieri ordinari e del 20% nelle terapie intensive. Le terapie intensive sono attualmente occupate per il 16% dei posti disponibili, ma le previsioni riferiscono di un possibile incremento entro una decina di giorni. Il tasso di positività è del 17,1%.
Ciò significa che la Lombardia andrebbe presto incontro a ulteriori restrizioni. Vediamole insieme.
Zona arancione: le regole
Premesso che resterà in vigore l’obbligo di mascherina anche all’aperto, per chi è in possesso di Super Green Pass non sono previste variazioni sostanziali né nuovi divieti, dato che il completamento del ciclo vaccinale è ritenuto sufficiente.
Resta invariato anche l’obbligo di Super Green Pass per usufruire di tutti i mezzi pubblici (inclusi i trasporti a lunga percorrenza e quelli urbani) e rimane possibile spostarsi liberamente a livello locale e tra le Regioni.
Coloro che non sono in possesso di Green Pass, invece, non potranno recarsi in un Comune diverso da quello di residenza se non per necessità, motivi di salute o per servizi non presenti nel proprio Comune. Queste motivazioni andranno giustificate attraverso l’autocertificazione che torna d’obbligo solo per chi non è in possesso di Green Pass e che andrà esibita ad ogni richiesta del personale delle forze dell’ordine. Chi non è in possesso di Green Pass e risiede in Comuni con meno di 5 mila abitanti potrà spostarsi verso altri Comuni nel raggio di 30 chilometri, sempre al solo scopo di usufruire di servizi non presenti nel proprio Comune oppure per motivi di salute o necessità, fatta eccezione per il capoluogo di provincia.
Ma i divieti per chi non esibirà un Green Pass valido non finiscono qui: senza Super Green Pass nei giorni festivi e prefestivi non si potrà accedere ai negozi dei centri commerciali. Importante notare che l’accesso a questi negozi e in queste fasce temporali non sarà consentito neppure con il Green Pass “base” ottenuto tramite il tampone.