Tutelare e salvaguardare il patrimonio culturale della Val Taleggio, incentrato sull’allevamento bovino e sulle produzioni casearie, e in questo modo contrastare lo spopolamento: la Cooperativa Agricola Sant’Antonio si occupa di questo. Lo fa raccogliendo il latte degli allevatori della valle e lavorandolo crudo per fare formaggi tradizionali quali lo Strachìtunt Dop e il Taleggio Dop. Non è difficile immaginare che fare gli allevatori in montagna sia più complicato che fare lo stesso lavoro in pianura. Basta pensare alle strade che portano in Val Taleggio per farsi un’idea.
Certamente sono state le tante difficoltà ad aver convinto molti dei bergamini transumanti a restare nelle cascine della Bassa, dove la consuetudine voleva che si recassero durante i mesi freddi in un alternarsi con la bella stagione passata negli alpeggi della vallata orobica. Ciò che ne è conseguito è che, negli anni ’70, la Val Taleggio ha vissuto un forte abbandono. Abbandono che fortunatamente non ha interessato tutti gli allevatori, i casari e gli stagionatori della valle: alcuni di loro hanno scelto di restare.
Per agevolare il lavoro di queste persone, negli anni ’80 è nata la Cooperativa Agricola Sant’Antonio, una realtà cooperativistica con la finalità di raccogliere il latte degli allevatori valtaleggini, lavorandolo in loco ed evitando così che questa preziosissima risorsa fosse venduta a fondovalle, disperdendo un grande patrimonio. È stata una scelta vincente, anche se nel corso di questo mezzo secolo di vita ci sono stati alti e bassi.
Oggi la Cooperativa acquista il 95% del latte prodotto da cinque aziende agricole della Val Taleggio e tre della Val Brembilla, che allevano in prevalenza vacche di razza Bruna con foraggio prodotto soprattutto in loco. L’alimentazione con fieno e erba locale è sinonimo di cura e mantenimento del territorio, con l’allontanamento del bosco, il taglio dei prati. Con la vendita diretta alla Cooperativa i produttori della zona hanno un margine di guadagno non solo sul latte stesso, ma anche sul formaggio e sui latticini che vengono prodotti.
Il latte inoltre viene acquistato tenendo conto della sua qualità e così più è buono, più viene pagato bene. Questa scelta, che valorizza l’impegno e la dedizione degli agricoltori, è un incentivo a restare a lavorare in valle dove, nonostante le complicazioni, il lavoro di queste persone viene giustamente riconosciuto. Questo è un forte stimolo per avere un ottimo prodotto e quindi un buon riscontro sul mercato.
Ma cosa produce la Cooperativa Agricola Sant’Antonio? Solo formaggi a latte crudo della tradizione, il Taleggio Dop e lo Strachìtunt Dop che abbiamo citato, ma anche stracchini, formaggelle, formaggio tipo latteria, robiole, yogurt, burro e talvolta ricotta. Lavora il latte crudo come facevano i bergamini una volta. Questa scelta significa necessariamente che tutta la filiera, dallo sfalcio alla stagionatura, deve prevedere grande cura e attenzione. Ma questa cura e attenzione vengono premiate perché è solo il latte crudo, che conserva tutte le sue qualità, a dare ai formaggi della Cooperativa i loro sapori unici e irripetibili. Il latte crudo è molto suscettibile e basta un pascolo diverso, il clima o una mano differente, per modificare il prodotto finale. Aggiungete produzioni limitate e artigianali e avrete il motivo per cui ogni volta i nostri prodotti sono una scoperta, ma soprattutto il motivo per cui hanno un sapore di verità e di Val Taleggio.
La Cooperativa vende i propri prodotti direttamente presso il caseificio, in località Reggetto, nel comune di Vedeseta, oppure online sul proprio e-commerce (consultabile a questo link). Inoltre, potete trovare i loro formaggi in alcuni ristoranti in Val Taleggio e in Val Brembana, oppure in alcuni Gruppi di Acquisto Solidale e Alveari.
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