Torna questo weekend a Corna Imagna la Sagra della Castagna, giunta quest'anno alla sua quarta edizione e organizzata dal Comune di Corna Imagna in collaborazione con Gruppo Alpini Corna Imagna e Cooperativa Giovani Orme. Una vera e propria festa della castagna, ma che è anche occasione per tirare le fila su tutte le iniziative legate al recupero e alla valorizzazione del castagno su cui l'amministrazione locale ha lavorato molto in questi anni. E non poteva che essere così nel paese della castagna e dei “castagnì” (antico soprannome degli abitanti del paese)
IL PROGRAMMA
La kermesse si apre sabato 13 ottobre ore 19.00 con la “Cena con gli agricoltori” al Salone di Cà Berizzi, una degustazione di piatti (rigorosamente a base di castagne) preparati dalle aziende agricole della valle: dalla zuppa di orzo e castagne alla crema di castagne passando per la polenta con farina di castagne. A seguire, dalle ore 21, concerto del duo Roger Rota e Luca Brembilla accompagnato dalla proiezione di filmati e immagini dell'Associazione Gente di Montagne. Per info e prenotazioni contattare il numero 334.5743963.
La manifestazione entrerà nel vivo domenica 14 ottobre, dalle 10 alle 18, con diverse attività presso il Parco degli Alpini: mercato dei produttori agricoli, ristorazione con possibilità di mangiare al coperto piatti con le castagne, pane e cotechino, taglieri, caldarroste. Durante la giornata visita guidata al secadur funzionante, raccolta di castagne, animazione per bambini, show cooking con realizzazione di piatti a base di castagne. Dalle 18, nel salone di Cà Berizzi, performance artistica e musicale dell'associazione InAscolto, al termine aperitivo organizzato da Cà Berizzi e dal Birrificio Lemine.
La sagra riprende poi la settimana successiva, domenica 21 ottobre, ore 10, con la visita guidata al castagneto didattico nei pressi dell'Ostello il Sentiero, in località Brancilione. Alle 14.00 sarà la volta dello spegnimento del “secadur”, l'essiccatoio delle castagne, e successiva pelatura della castagne secche.
“La sagra – spiega Giacomo Invernizzi, sindaco di Corna Imagna – diventa un momento di sintesi di tutte le iniziative legate alla castagna, e più in generale alla valorizzazione del territorio. Se a Corna Imagna ci sono ancora le castagne è perché come amministrazione abbiamo fatto un importante lavoro di recupero sulle nostre selve castanili. In tre anni, dal 2014 al 2016, siamo riusciti a riportare al loro antico splendore più di un centinaio di castagni sul territorio di Corna, e il prossimo anno torneremo a riattivare il progetto di recupero delle selve castanili. I risultati si stanno vedendo non solo in termini di produzione del frutto, ma anche nel crescente interesse dei cittadini che stanno tornando, anche se per ora solo in una forma hobbistica, a credere nella castagna come elemento per generare una piccola economia”.
Per la prima volta, durante la sagra sarà anche possibile acquistare la farina di castagne, oltre ovviamente al frutto che sarà venduto a sacchetti dai ragazzi della Cooperativa Giovani Orme. E tante di queste castagne vengono proprio dai quei castagni che hanno potuto beneficiare dell'intervento di recupero degli scorsi anni.
CASTAGNA, UN TESORO DA SALVAGUARDARE E STUDIARE
Tante le iniziative che l'amministrazione ha messo in campo in questi quattro anni. Oltre al recupero dei castagni c'è stata l'inaugurazione del sentiero del castagno, lo scorso anno, il castagneto didattico curato dai ragazzi della Cooperativa Giovani Orme (che si potrà visitare durante la sagra), e delle vere e proprie ricerche genetiche sui castagni locali, come spiega il primo cittadino, Giacomo Invernizzi:
“Grazie ad un finanziamento di 2 mila euro della Comunità Montana Valle Imagna faremo analizzare una ventina di castagni di Corna Imagna e di altri comuni limitrofi, facenti parte della Valle dei 5 Campi (Brumano, Rota d'Imagna, Locatello e Fuipiano Imagna ndr). Da alcune prime analisi effettuate dall'Università di Torino su quattro piante di Corna Imagna solo una è risultata già conosciuta e catalogata, mentre le altre potrebbero far parte di una qualità autoctona. Le successive analisi ci daranno informazioni più chiare”.