Ex Cava di Strozza: Legambiente, Comunità Montana e due Comuni si costituiscono parte civile

Nuovi risvolti sul caso della ex cava di Strozza, protagonista nel corso degli anni di un'inchiesta prima e di un processo penale poi per traffico illecito di rifiuti, che ha visto coinvolti imprenditori, dirigenti e amministratori locali.
1 Febbraio 2022

Nuovi risvolti sul caso della ex cava di Strozza, protagonista nel corso degli anni di un’inchiesta prima e di un processo penale poi per traffico illecito di rifiuti, che ha visto coinvolti imprenditori, dirigenti e amministratori locali.

È notizia di questi giorni, infatti, che Legambiente Lombardia si è costituita parte civile nel processo penale, la cui prossima udienza è fissata per il prossimo 24 febbraio. Insieme a Legambiente, anche Comunità Montana Valle Imagna, il Comune di Almenno San Salvatore e il Comune di Strozza si sono costituiti parte civile.

“Anche questa iniziativa testimonia l’interesse e l’attenzione dell’associazione ambientalista per le valli e le zone montane della provincia – ha commentato Elena Ferrario, presidente di Legambiente Bergamo, a Prima Bergamo –. Riteniamo che lo sviluppo dei territori montani debba avvenire attraverso scelte coraggiose di tutela e di valorizzazione delle specificità locali, non tramite interventi che degradino i luoghi e compromettano il loro futuro. L’azione di pochi non può avere un costo ambientale così alto per la popolazione”.

La ex cava di Strozza, che si trova in località Monte Castra, è stata nel corso degli anni protagonista di un’inchiesta: l’intera area doveva essere oggetto di un recupero ambientale, dopo 70 anni di escavazioni, ma la bonifica nei fatti non c’è mai stata. Anzi, vi furono scaricati rifiuti speciali per un totale di oltre 100 mila metri cubi di materiale di scarto provenienti dall’esterno. Sei amministratori della ditta proprietaria finirono sotto indagine.

Ora si tratta di un sito ormai dismesso, ma importantissimo dal punto di vista della nidificazione per l’avio-fauna di tutta la provincia di Bergamo, tanto da essere inclusa nei censimenti finalizzati alla realizzazione dell’Atlante degli uccelli nidificanti della bergamasca.

Nel 2020 era stato predisposto l’inserimento dell’intera zona nella Rete Ecologica Provinciale (REP) dopo che la Provincia decise del 2019 (su sollecitazione della Comunità Montana Valle Imagna) di cambiarne la rappresentazione cartografica da “zona grigia” (e cioè a destinazione produttiva) a “zona agricola”, sebbene il Comune di Strozza avesse già riclassificato da tempo la zona ad area di destinazione verde.

Fonte: fondoambiente.it

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