Passeggiando per San Pellegrino Terme, vi sarà sicuramente capitato di notare un edificio molto suggestivo che con la sua imponente cupola domina dall’alto l’abitato. Non si tratta di una semplice chiesa – come è facile credere – bensì di un sacrario militare chiamato “Tempio dei Caduti”. Inizialmente noto come “Tempio della Vittoria”, fu realizzato fra il 1921 ed il 1924 completamente in pietra locale, su progetto dell’ingegner Luigi Angelini.
Era da poco finita la Prima Guerra Mondiale e, come era uso all’epoca, si decise di realizzare questo Tempio proprio per omaggiare i caduti di San Pellegrino Terme e delle vicine frazioni di Santa Croce, Antea, Alino e Piazzacava. Al momento ospita all’interno di loculi le spoglie di sedici caduti della Prima Guerra Mondiale e di dodici della Seconda Guerra Mondiale. Il Tempio dei Caduti nasce sui resti della chiesa di San Carlo, costruita nel 1619 e successivamente demolita.
La prima pietra su un passo molto importante: era il 26 settembre del 1921 e alla sua posa – simbolica, s’intende – si presentò Bortolo Belotti, allora deputato per la Valle Brembana e ministro dell’Economia. Venne ufficialmente inaugurato nell’estate del 1925. L’imponente struttura si trova sul fondo di Piazza Antonio Locatelli, non lontano dalla Clinica Quarenghi di San Pellegrino Terme. Il Tempio presenta una pianta a croce greca, coperta da una imponente cupola ottagonale. Lo stile piuttosto eclettico degli esterni con richiami neogotici si scontra e al tempo stesso si mescola coerentemente con i riferimenti decò presenti nella cupola.
L’edificio si innalza da un’ampia scalinata che offre portale a tutto sesto e rosone sovrastante, circondato per tutto il perimetro da un porticato. Le decorazioni sono, però, il vero fiore all’occhiello di tutto il Tempio. Gli interni presentano un grandioso mosaico raffigurante il Padre Eterno nella parte interna della cupola, mentre lungo le pareti si estendono mosaici con rappresentazioni bibliche e scene di guerra. Il vero tesoro artistico è la mano di due pittori locali, Giovanni Fasciotti e Umberto Marigliani: il primo si occupò della decorazione a fresco del presbiterio; il secondo, invece, dipinse i tre medaglioni e l’altare su fondo oro, dove sono rappresentati i Santi Martino, Carlo e Barbara. Tutte le opere in ferro battuto, invece, sono ad opera di Tironi di Sedrina.
L’ingegnere Luigi Angelini non si limitò alla sola direzione dei lavori edili, anzi. Suo compito fu anche quello di seguire le decorazioni figurative esterne, ovvero le otto sculture al culmine della cupola modellate dallo scultore Giuseppe Siccardi. Queste ultime furono però realizzate in tempi diversi e concluse solamente nel 1941 – quasi vent’anni dopo. Nel corso degli anni, purtroppo, le infiltrazioni di acque meteoriche hanno compromesso la conservazione sia dell’edificio che delle sue decorazioni. Perciò si è provveduto in tempi recenti ad un intervento di tipo conservativo. Il Tempio dei Caduti di San Pellegrino Terme è una testimonianza storica e artistica di grande valore per tutta la Valle Brembana: un vero e proprio “tesoro” da scoprire e apprezzare.
(Fonte: Lombardia Beni Culturali / Immagini: Comune di San Pellegrino Terme)
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Bellissimo articolo. Specificherei, visto il loro valore artistico recuperato grazie all’ultimo restauro, che i mosaici furono realizzati dal maestro Filiberto Sbardella.