Guardie mediche, parte l’accorpamento sperimentale. Vittorio Milesi: “Colpa dei sindaci disinteressati”

Non basta il no da parte degli Ambiti territoriali di Valle Brembana e Valle Imagna-Villa d'Almè, alla fine le guardie mediche notturne verranno accorpate, come di fatto è già accaduto nelle scorse settimane per Piazza Brembana, Serina, Zogno, Sant'Omobono Terme e Villa d'Almè.
2 Maggio 2022

Non basta il no da parte degli Ambiti territoriali di Valle Brembana e Valle Imagna-Villa d’Almè, alla fine le guardie mediche notturne verranno accorpate, come di fatto è già accaduto nelle scorse settimane per Piazza Brembana, Serina, Zogno, Sant’Omobono Terme e Villa d’Almè (ma anche a Gromo, Vilminore, Cassazza, Lovere, Seriate, Zanica, Dalmine e Treviglio).

La carenza di medici e le “pressioni” di ATS Bergamo hanno spinto il tavolo provinciale del distretto di Bergamo, afferente alle valli Brembana e Imagna, verso questa decisione. Ora si parte con una soluzione “sperimentale” di due o tre mesi poi – dopo eventuali verifiche – si prenderà una decisione definitiva. Ma la strada sembra ormai tracciata.

Ancora non è chiaro quali saranno le sedi ad essere accorpate, come spiega Gianbattista Brioschi, presidente del Distretto di Bergamo: “La proposta dovrà essere vagliata dal sindacato dei medici. Purtroppo, però, stante la carenza di personale, non pare ci siano altre soluzioni. In particolare per le valli difficile che non vi siano accorpamenti. Quello che si chiederà è che, tramite le risorse risparmiate con le ‘fusioni’ si potenzi il servizio di Continuità assistenziale domiciliare”.

Vittorio Milesi: “La colpa è dei sindaci disinteressati”

Una scelta che sta facendo infuriare l’opinione pubblica delle due valli, e a farsi portavoce – come spesso accade – Vittorio Milesi, vicesindaco di San Pellegrino Terme, con una lettera che riportiamo per intero di seguito:

Leggo con amarezza e raccapriccio che i rappresentanti dei Sindaci dei Comuni della Valle Brembana hanno accettato l’accorpamento delle sedi delle guardie mediche proposto da ATS Bergamo e attualmente aperte nei Comuni di Piazza Brembana, San Giovanni Bianco, Serina e Zogno. L’ennesima scelta in danno dei cittadini della Valle, spacciata come sperimentale e che si aggiunge allo scempio subito in questi anni dai servizi sanitari in Valle Brembana progressivamente ridimensionati e soppressi, con una medicina di base e territoriale tuttora in piena emergenza e un Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco che nonostante proteste e prese di posizione, continua a restare agonizzante.

A causa delle scelte operate in questi anni dalla Dirigenza di ATS Bergamo e di ASST Papa Giovanni, nel colpevole silenzio degli Amministratori della Valle, la popolazione della Valle Brembana è costretta, suo malgrado, a rivolgersi per la maggior parte dei bisogni di salute, a strutture e servizi erogati da privati, lontani dal territorio, pagando per prestazioni che al cittadino dovrebbero essere garantite gratuitamente per legge e in tempi ragionevoli e certi, con i gravi disagi, costi e rischi che da tale situazione derivano, aggravati dalla necessità degli spostamenti, su strade di montagna non sempre facilmente percorribili (pensiamo in particolare alle difficoltà della numerosa popolazione anziana).

Di fronte a questa condizione sempre più critica, è tempo che si dica con chiarezza che i primi veri responsabili di tale situazione di sfacelo della sanità in Valle Brembana, sono i rappresentanti delle Istituzioni locali: Ambito Territoriale, Comunità Montana e Sindaci dei Comuni della Valle che nella stragrande maggioranza dei casi continuano a manifestare disinteresse e indifferenza nei riguardi di tale problematica! Non possiamo continuare ad attribuire colpe ad altri (Parlamento, Governo, Regione), perché la responsabilità è innanzitutto nostra che stiamo “tradendo” la fiducia della nostra gente che avremmo il dovere di rappresentare, non cogliendo l’importanza della tutela e della difesa del diritto alla salute che costituisce il bene più prezioso e fondamentale per ogni persona.

Abbiamo consentito e stiamo consentendo lo smantellamento e la demolizione di quanto faticosamente costruito e conquistato in tanti anni, da chi ci ha preceduto – in primis il Presidio
Ospedaliero di San Giovanni Bianco e tutti i servizi ad esso collegati – per l’atteggiamento di insipienza, superficialità e incertezza con il quale continuiamo ad approcciarci al delicato tema della sanità sul nostro territorio. Non sono sufficienti letterine di circostanza e prese di posizioni soltanto formali e di rito per salvarsi l’anima, su un tema così nevralgico per il futuro dei nostri figli e delle nostre comunità!

Bisogna pretendere, con la necessaria fermezza e autorevolezza, che alla gente della Valle Brembana vengano garantiti e riconosciuti tutti quei servizi che possono consentire di poter continuare a vivere sul territorio in condizioni dignitose e con un soddisfacente livello e qualità di vita. Lunghissimo è l’elenco dei servizi che in questi anni sono stati smantellati o ridimensionati in Valle Brembana: scuole, trasporto pubblico, servizi statali (Agenzia delle Entrate, Inps, Poste, ecc.), sportelli bancari ecc. e tra questi i servizi sanitari costituiscono per le evidenti ragioni che abbiamo già richiamato, l’aspetto più grave e inaccettabile.

Ci viene spiegato che in ambito sanitario le cose sono radicalmente cambiate e che bisogna ragionare secondo logiche e prospettive nuove, che si stanno realizzando strutture e servizi innovativi in grado di dare risposte ad ogni tipo di problema (ospedali e case di comunità, infermieri di famiglia, psicologi di base, ecc.), ma quello che immediatamente e concretamente rileva ed emerge con chiarezza, è soltanto il progressivo ridimensionamento e cancellazione dei servizi esistenti. Per parte nostra continuiamo a pensare che anziché credere a coloro che annunciano ogni giorno cambiamenti epocali che si esauriscono quasi sempre nel nulla, sarebbe meglio dedicare ogni sforzo ed energia per cercare di far funzionare bene quello che c’è, apportando quelle modifiche e quegli aggiustamenti che possono migliorare l’efficienza e la capacità di risposta dei servizi esistenti! Se mi è consentito un parallelo, magari improprio e fuori luogo, con la storia recente della nostra Valle, ricordo che ci soffermiamo spesso sulla mancanza di lungimiranza di quegli Amministratori che nel 1966 sacrificarono sull’altare della frenesia automobilistica, la ferrovia della Valle Brembana arrivando a festeggiarne la chiusura: bene, io credo che noi stiamo oggi ripetendo lo stesso drammatico e imperdonabile errore sul versante dei servizi sanitari, non considerando con il dovuto rispetto e la necessaria attenzione, la fondamentale importanza che rivestono per il futuro della nostra gente e della nostra Valle tali servizi che per queste ragioni devono essere salvaguardati e strenuamente difesi. Vediamo quindi di assumere con forza e fino in fondo le responsabilità che ci competono, per non
essere noi a tradire per primi, la fiducia dei nostri cittadini!

Fonte: L'Eco di Bergamo

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