Una valle ha una forma precisa, che però può anche avere due distinti significati. Si può vedere come un territorio limitato dai monti, o come uno spazio con una ricchezza data proprio dalla sua forma. Diego Rodeschini ha scelto questa seconda visione e da anni si impegna per promuovere la “sua” Valle Imagna, partendo dalla sua attività a Sant’Omobono Terme: la pasticceria Acquario.
“Io sono nato a Locatello, i miei genitori sono emigrati in Svizzera per lavoro e sono tornato nel 1977 – racconta Rodeschini – ho aperto la pasticceria nel 1981: sono partito da un piccolo negozio e poi le cose sono andate sempre meglio”. Per davvero: “Qualche anno fa abbiamo fatto un passo importante, ci siamo spostati in un edificio rurale, sempre a Sant’Omobono Terme, e abbiamo creato questo bar pasticceria con 160 posti a sedere in quella che era una stalla”.
Idea originale, senza dubbio. “Questa scelta particolare è stata pensata per poterci ampliare, ma senza lasciare il paese. Abbiamo fatto fatica a trovare un edificio da rimodernare prima di trasferirci qua: è uno stabile molto ben posizionato, ma è stato difficile riuscire a gestirlo. Il nostro architetto è stato bravissimo a rispettare la cultura architettonica della Valle, la stalla è rimasta la parte principale di tutto l’edificio e per completarlo ci sono voluti 4 anni. È stato un rischio, ma si voleva far un regalo alla Valle e oggi credo siamo appagati e riconosciuti dalla nostra gente”.
Il rapporto con il territorio, per Rodeschini, è fondamentale: credere nella Valle Imagna, prima di tutto. “Sono stato presidente di ISOT, Imprenditori Sant’Omobono Terme, un’associazione con cui abbiamo fatto tantissime iniziative, credendo molto nel turismo e nell’agricoltura, portando il nome Valle Imagna alle fiere per far conoscere la nostra piccola valle. Tanti non sapevano nemmeno dove fosse. L’abbiamo portata fuori dai suoi confini, poi in questo momento difficile l’associazione non è più andata avanti. Negli anni passati avevamo dato tutto, siamo arrivati ad aprire un ufficio turistico che è ancora aperto, ma capisco quanto sia difficile gestirlo”. Aldilà delle difficoltà, Diego vede per il turismo vallare un roseo futuro.
La nuova pasticceria, il risultato di un importante lavoro di ristrutturazione di una vecchia stalla
“Io in questi 5 anni, non contando la pandemia, ho visto una ripresa importante per la Valle: è un luogo adatto per le famiglie, con paesaggi da gustare, percorsi per biciclette e passeggiate. Anche noi in pasticceria noleggiamo 10 bici elettriche perché è la tendenza di adesso. ISOT ha dato un segno per il decollo della Valle, eravamo arrivati ad essere 140 soci – racconta – sono le persone che fanno la differenza. Alla fine però abbiamo dovuto cedere il nostro impegno all’Amministrazione comunale e alla Comunità Montana che dovrebbero portare avanti il discorso”.
L’esperienza, in ogni caso, insegna. Oggi Rodeschini è presidente dell’Ascom di Bergamo per i bar e le pasticcerie. “ISOT mi ha aperto un mondo, perché avevamo l’idea di valorizzare il territorio e anche oggi lo sforzo c’è. Noi usiamo il più possibile prodotti della Valle. È stata inaugurata domenica scorsa la prima fiera agricola mensile a Sant’Omobono presso il Laghetto dei Cigni, si svolge ogni seconda domenica del mese, può essere un campo di lavoro interessante per il turismo”. A fronte di molti progetti andati in porto, alcuni si arenano: tra questi, l’idea di una scuola di pasticceria e panificazione in Valle. “Purtroppo, non è andato a buon fine. Volevamo aprire una scuola di pasticceria perché la Regione aveva dato gli accrediti. Non so nemmeno il perché, ma non abbiamo raccolto 15 persone necessarie. In Valle ci sono circa 100 ragazzi che frequentano l’alberghiero ed è stata una grossa mancanza, perché si poteva avere una scuola professionale, sempre comunque legato al mondo della valle e del turismo. Oggi il mercato chiede quello. Sfortunatamente la cosa poi è andata decadendo. Ho comunque tanti progetti interni, anche come parte di Ascom, cerchiamo di mettere le basi per tante iniziative”.
Iniziative che, sottolinea sempre Diego, non possono prescindere da chi le fa. “Il turismo lo dobbiamo fare noi, l’ufficio turistico è una goccia nel mare, magari ha anche orari sbagliati. Noi, all’ingresso della pasticceria, abbiamo ogni genere di dépliant, noi stessi dobbiamo essere ufficio turistico, andare davanti alla gente e dirgli cosa può fare da noi, ci sono oltre 50 attività in Valle. Dobbiamo far conoscere il mercato agricolo, ad esempio, noi esporremo una mucca davanti alla pasticceria il giorno del mercato con le indicazioni per raggiungerlo, ci sarà anche una mostra fotografica, progetti per far conoscere le erbe in cucina…” le opportunità ci sono. “Il turista ha voglia di vedere e imparare cose che abbiamo anche dimenticato, quello che è stato prima di noi, un tipo di intelligenza che ora si è perso. Io credo che ci sarà una grossa ripresa per le Valli, non dimentichiamo che Bergamo sarà capitale della cultura e dobbiamo essere pronti a sfruttarlo, le persone arrivano da tutta Europa e la Valle non è più sola, piano piano la gente viene e apprezza e ritorna in un luogo così famigliare e accogliente.”
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