Accade a volte che il proprio lavoro, dopo anni di fatica e impegno, non soddisfi più come agli inizi e si senta la necessità di un cambiamento. Ci si trova ad un tratto davanti ad un bivio: mantenere un impiego sicuro e un contratto indeterminato o inseguire la propria passione per ritrovare la serenità, con il rischio però di un pesante fallimento. Sabrina Gotti, 39enne di Brembate Sopra, ha scelto di percorrere la seconda strada, licenziandosi dopo 20 anni di lavoro in una ditta di Valbrembo: “ Ho lavorato per moltissimi anni in una ditta specializzata nella produzione di macchine professionali per il caffè. Nell’ultimo periodo, però, mi ero resa conto che questo lavoro non mi piaceva più, mi aveva tolto il sorriso e mi sentivo costantemente insoddisfatta”.
Ci sono certamente bei ricordi legati a quegli anni di lavoro: “Lavorando in questa ditta ho conosciuto quello che è il mio attuale marito. Ci siamo incontrati nel 2009, proviene da Dossena e all’epoca possedeva già degli asini. È stato proprio grazie a lui che mi sono appassionata al mondo degli animali. In quel periodo andavo sempre a Dossena e ho capito che quella realtà lavorativa non mi piaceva più, così ho deciso di licenziarmi e di aprire la mia azienda agricola. Anche mio marito si è licenziato e adesso siamo felici insieme”.
Proprio nel pieno della pandemia Gotti ha aperto la sua azienda agricola, che gestisce solo lei, con lo sporadico aiuto del marito: “Abbiamo 10 asini, nove capre, sette vitelli piemontesi, quattro maiali, due alpaca, 20 conigli e 20 galline. Cerco di arrangiarmi in tutto ciò che faccio, ma sono cresciuta in città e mi c’è voluto molto tempo per abituarmi. Gestisco tutto da sola, ma non tornerei più alla realtà di prima”.
La giornata tipo di Gotti inizia molto presto con impieghi faticosi e si conclude molto tardi con le consuete attività quotidiane. A rendere più leggere le mansioni sono gli amici, anch’essi impegnati nel settore: “Mi alzo presto e vado subito nei caseifici dei miei amici. La restante parte della giornata la trascorro nella stalla, dove c’è sempre qualcosa da fare. Questo è effettivamente il mio lavoro e ‘sopravvivo’ vendendo i capi e i prodotti, tramite passaparola. L’aspetto positivo è che qui tutti ci diamo una mano e ci facciamo dei piaceri. Mi appoggio agli amici della zona, sono loro ad avermi insegnato a fare il formaggio, infatti venendo da giù non conoscevo tanti lati di questo lavoro. Mi piacerebbe avere un caseificio tutto mio, spero che questo progetto si possa presto realizzare”.
Sono molte le difficoltà che un’agricoltrice incontra quotidianamente: “Facendo tutto da sola spesso ho delle difficoltà. Innanzitutto non ho la forza fisica di un uomo e poi provengo dalla città, per cui questo è un mondo distante da quello in cui ero abituata a vivere. Mio marito a volte mi aiuta, ma è impegnato quasi tutto il giorno con il suo lavoro. Inizialmente ho avuto anche difficoltà a livello economico, anche adesso ci sono degli ostacoli sotto questo punto di vista, ad esempio, il prezzo del mangime è raddoppiato”.
Come ogni lavoro e ogni ambito della vita ci sono aspetti positivi e altri negativi: “I pro sono che organizzo tutto io, sono il capo di me stessa, sto coltivando la mia passione e vivo in un ambiente che mi piace e mi rende felice, facendo ciò che ho sempre desiderato. Non nego però che sono moltissimi anche i contro: ho poco tempo libero, non ho malattia né ferie, devo stare attenta a non infortunarmi, non posso andare al mare quando voglio e devo sempre avere la responsabilità di gestire ed organizzare tutto nel migliore dei modi. I miei genitori mi hanno sempre appoggiata e sostenuta, ma abitando lontani non possono aiutarmi fisicamente”.
Oltre a quella per gli animali Gotti ha anche un’altra passione, quella per i rally. Infatti, nel poco tempo libero che ha a disposizione, fa la co-driver, ma con la mente è sempre impegnata nel programmare progetti futuri per la sua azienda: “Mi piacerebbe moltissimo aprire un’attività in cui ci si possa fermare a mangiare, non un agriturismo perché è un progetto troppo grande. Ma ho un’idea molto specifica, un po’ strana; infatti vorrei comprare una vecchia roulotte e trasformarla in un hamburgeria street food che offre i miei prodotti locali. Inoltre mi piacerebbe organizzare delle attività con la scuola di Dossena, a volte capita già che i bambini passino e si fermino a guardare i miei animali”.
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Ciao, complimenti per il coraggio. Io vado tutti gli anni in vacanza a Dossena, mi piacerebbe venire a trovarti, dove sei di preciso?
Maurizio