Siccità, in Lombardia consumo civile non ancora in difficoltà. Per l’agricoltura sì alle acque reflue

Il presidente Fontana: "Necessità di mantenere un equilibrio tra le esigenze del mondo agricolo con quelle legate all'utilizzo civile dell'acqua. Non devono esserci sofferenze né da una parte né dall'altra".
20 Giugno 2022

“In Conferenza delle Regioni sottolineerò la necessità di mantenere un equilibrio tra le esigenze del mondo agricolo con quelle legate all’utilizzo civile dell’acqua. Non devono esserci sofferenze né da una parte né dall’altra. Sarà un equilibrio difficile da trovare, ma faremo di tutto per evitare problemi maggiori”.

Lo ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in un’intervista rilasciata a lombardianotizie.online, parlando della situazione siccità sul territorio regionale.

“Per questi motivi – ha aggiunto – invito i cittadini lombardi a fare uso parsimonioso di un bene prezioso come l’acqua, evitando gli sprechi e quindi facendo la propria parte per quanto concerne gli utilizzi di tipo civile”.

“Stiamo seguendo il problema da tempo. Abbiamo assunto – ha affermato Fontana – provvedimenti per cercare di regolare il deflusso dell’acqua proveniente dai bacini del comparto idroelettrico. È stato anche raggiunto un accordo con il mondo agricolo per salvare la prima semina e realizzare il primo raccolto“.

“Si tratta di interventi utili a tamponare la criticità e – ha proseguito – a razionalizzare l’utilizzo dell’acqua ancora disponibile. Ribadisco che la nostra regione non è ancora in difficoltà per quanto riguarda il ‘consumo civile'”.

“Dobbiamo cercare – ha spiegato – di utilizzare l’acqua nel modo più opportuno. Negli anni passati sulla Pianura Padana, in questo periodo, l’acqua risultava sufficiente. Ciò che si accumulava nei mesi invernali, quindi, serviva a compensare le eventuali necessità impellenti. Oggi la situazione è diversa – ha concluso – e va affrontata in maniera strutturale, attuando varie iniziative che presto esporremo al Governo”.

Sì al recupero delle acque reflue a fini irrigui

“Sì al recupero di acque reflue a fini irrigui. Avvieremo un tavolo per studiare e regolamentare nel miglior modo possibile questa opportunità prevista dalle direttive comunitarie. La tecnologia ci consente di depurare al meglio l’acqua reflua per garantirne di più ai campi in un periodo storico caratterizzato dall’innalzamento delle temperature e da lunghi periodi di siccità. Bisogna imparare a gestire meglio l’acqua che c’è”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi che, questa mattina, a Palazzo delle Stelline di Milano è intervenuto al convegno organizzato dall’Anbi.

“Serve – ha spiegato l’assessore – un piano nazionale virtuoso legato alla bacinizzazione dell’acqua, sia attraverso il recupero delle ex cave per l’accumulo irriguo che la bacinizzazione dei grandi fiumi. Dobbiamo conservare l’acqua piovana, recuperarla al meglio e gestire in modo intelligente l’acqua dei fiumi nei periodi in cui non serve a fini irrigui per averla poi in primavera ed estate. Penso, per esempio, al progetto da 350 milioni di euro di rinaturazione del Po, inserito nel Pnrr”. “Intervenire senza prevedere la bacinizzazione – ha aggiunto – è una visione miope che non tiene conto di come la sostenibilità ambientale dipenda anche dall’uso dell’acqua, tramite politiche innovative in un quadro che è completamente cambiato rispetto agli anni scorsi”.

“Serve ridurre la burocrazia, velocizzando i tempi di approvazione dei progetti. Qui in Lombardia – ha concluso Rolfi – abbiamo ricevuto il via libera al recupero di una ex cava come bacino irriguo dopo quattro anni e mezzo. Chiediamo uno snellimento burocratico anche attraverso la regionalizzazione dei procedimenti autorizzativi”.

Siccità, Lombardia passa a livello alto di severità idrica

“L’Osservatorio Permanente sugli utilizzi della risorsa idrica nel Distretto del fiume Po, riunitosi oggi, ha stabilito il passaggio dal ‘livello medio’ di severità idrica allo ‘stato di severità idrica alta'”. Ad annunciarlo è Massimo Sertori, assessore della Regione Lombardia a Enti locali, Montagna, Piccoli Comuni ed Energia.

In questo contesto, l’Autorità di Bacino ha proposto una diminuzione dei prelievi irrigui in tutto il bacino del Po, rilasciando maggiori quantitativi di acqua per far fronte alle necessità potabili. La proposta dell’Autorità prevede di limitare le derivazioni in atto di almeno il 20%, mantenendo inalterati i rilasci dei grandi laghi, oppure di limitare il prelievo alle sole ore notturne.

“In relazione alla Lombardia considerato che al momento non si rilevano problemi all’acqua potabile in modo diffuso, stiamo concentrando gli sforzi per cercare di preservare – spiega Massimo Sertori – la prima stagione irrigua e quindi il primo raccolto. L’accordo raggiunto con i gestori idroelettrici è volto a mettere a disposizione acqua per coprire almeno 10 giorni di irrigazione”.

“Prendiamo atto – afferma l’assessore – e capiamo le necessità rappresentate anche all’interno dell’Osservatorio circa la parte bassa del Po, la problematica del cuneo salino e tutte le conseguenze negative. Proprio per questo – conclude Sertori – riteniamo indispensabile e urgente un confronto delle Regioni con il Governo, per arrivare a un utilizzo ottimale della poca risorsa acqua disponibile, al fine di contenere al massimo gli inevitabili danni”.

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