Al Campo Scuola di Almenno 700 piccole penne nere tra giochi, natura, rispetto e cori alpini

Nato nel 2011 con 60 bambini, il campo è alla sua 11^ edizione e conta quest'anno più di 700 presenze, spalmate su tutto il mese di luglio, e provenienti da oltre novanta Comuni diversi.
14 Luglio 2022

Si è aperto venerdì 8 luglio il Campo Scuola Giovani Alpini di Almenno San Bartolomeo nella consueta location nei pressi del fiume Brembo. Nato nel 2011 con 60 bambini, il campo è alla sua 11^ edizione e conta quest’anno più di 700 presenze, spalmate su tutto il mese di luglio, e provenienti da oltre novanta Comuni diversi.

“Come sembra lontano quel 2011 e ancor più lo sembra quando vedi le foto dei nostri primi ragazzi di 4 e 5ª elementare che oggi sono diventati capisquadra e accudiscono gli allievi piccoli.” affermano con entusiasmo Domenico Donghi e Mauro Guazzato, rispettivamente Capogruppo Alpini di Almenno San Bartolomeo e coordinatore della Protezione Civile di Almenno San Bartolomeo. “Un risultato eccezionale costruito giorno per giorno, edizione su edizione, un risultato ottenuto con la volontà di tanta gente di volontari di papà e di mamme che hanno creduto che forse per andare avanti bisognava fare un passo indietro”.

Il Gruppo Alpini di Almenno ha lavorato da settembre dell’anno scorso per poter aprire quest’anno in totale sicurezza. Dopo aver acquistato lo scorso anno un tendone 12×24 metri e quest’anno alcune nuove tende, sono stati preparati una serie di giochi nuovi per il Percorso Guerra, sistemata una tettoia sotto la quale i ragazzi si possono incontrare la sera e ancora un altro tendone; è stata migliorata l’illuminazione, istallate telecamere per garantire maggiore sicurezza, migliorati i servizi igienici e le docce.

“Avevamo previsto un cospicuo numero di allievi delle medie, ma la realtà ha superato la fantasia”, continua Mauro Guazzato, “dai primi di giugno abbiamo dovuto sospendere le iscrizioni di questa fascia di età e le iscrizioni successive le abbiamo inserite in una lista di attesa”. E’ stato rivisto il sistema di organizzazione del Campo. Attualmente le tende che ospitano i ragazzi sono 20 da 10 posti ciascuna disposte in quattro gruppi di 5 tende ognuno dei quali forma 1 Brigata.

La prima settimana (iniziata venerdì 8 e terminata domenica 10) ha ospitato 80 bambini di terza elementare divisi in 2 Brigate. La seconda settimana (dal 11 al 16 luglio) ospita 160 ragazzi di 4 e 5 elementare. Il terzo turno (dal 18 al 23 luglio) accoglierà 200 ragazzi delle scuole medie. Un quarto turno ( dal 25 al 30 luglio) sarà ancora per ragazzi di 4 e 5 elementare e un ultimo periodo (dal 24 al 31 luglio) servirà come Scuola di Formazione.

“La scuola di formazione SdF è il corso più avanzato del nostro programma”, continua Guazzato, “che parte con gli allievi della 3ª elementare per concludere la parte di apprendimento delle nozioni di base della Protezione Civile e Pronto Soccorso proprio con la 3ª media e 1ª superiore. I partecipanti di quest’anno raggiungono Almenno San Bartolomeo da tutta l’Italia. Piemonte, Veneto, Toscana e Liguria, ma anche Campania e Sicilia e un anno sono arrivati perfino dalla Danimarca.”

Il segreto di un tale successo si cela nella sua organizzazione, ma soprattutto nell’importanza che dà a quei valori che lo contraddistingue da una semplice “mini-naja” Nello stile di sobrietà del Campo Scuola, ognuno provvede personalmente alla cura e alla pulizia della tenda, del proprio posto letto che gli è stato assegnata e collabora alla gestione e alla pulizia degli ambienti e dei servizi comuni. Il Campo Scuola prevede che i ragazzi non vivano l’esperienza come una semplice settimana in tenda o fruitori di un servizio turistico, ma come protagonisti di un’avventura vissuta in una comunità di coetanei, coadiuvati ed addestrati da educatori adulti, i quali, dovranno pur facendoli giocare, dare a loro il senso di comunità nel rispetto delle regole e formarli alle nozioni base di Protezione Civile e di Pronto Soccorso.

Nel Campo Scuola, a motivo delle norme di sicurezza e per non vanificare gli sforzi volti alla realizzazione di una esperienza educativa intensa e socializzante, non è permesso ai partecipanti portare oggetti pericolosi (coltelli, taglierini, accendini, puntatori laser, ecc.) e la detenzione di medicinali (anche quelli espressamente citati nel modulo di iscrizione salvo permesso del Responsabile Sanitario). È vietato portare con sé apparecchi tecnologici in genere (Mp3, iPod, Tablet, telefoni cellulari, giochi elettronici, macchine fotografiche, computer) che, oltre a disturbare il regolare svolgimento delle attività, interferiscono con lo spirito educativo e sociale dell’attività. Telefoni cellulari sono severamente vietati, in caso di assoluta necessità i genitori potranno contattare i Responsabili del Campo sul numero del cellulare fornitogli. La Quota di iscrizione comprende: vitto (colazione, pranzo, merenda e cena), alloggio, materiali per le attività, copertura assicurativa, abbigliamento, trasporti, corsi, energia, acqua, smaltimento di rifiuti e delle acque nere, gadget e premi

A rispetto della totale sicurezza dei ragazzi, i genitori sono tenuti a comunicare per iscritto eventuali allergie o intolleranze dei propri figli e ad autorizzare l’uso di farmaci, indicando la posologia. I farmaci dovranno essere consegnati una volta giunti al Campo al Responsabile Sanitario. Il protocollo sanitario attuato dalla Direzione Sanitaria del Campo Scuola prevede, durante lo svolgimento del Campo la presenza di mezzo sanitario 24 ore su 24 con personale addetto, la presenza in tenda, durante la notte, di caposquadra a segnalare tempestivamente problemi di qualsiasi natura e la chiamata 112 per interventi sanitari urgenti 24 ore su 24.

“L’esperienza è sicuramente molto forte e formativa, ma soprattutto coinvolge tantissimo i ragazzi”, prosegue Mauro Guazzato, “sono numerosissimi coloro che dopo la terza media scelgono di tornare per diventare capisquadra dei più piccoli. E c’è soprattutto chi, una volta raggiunta la maggiore età, decide di proseguire lungo questo percorso di volontariato entrando a far parte della Protezione Civile, del 118 o della Sanità Alpina in pianta stabile”.

“Il nostro progetto è questo: instillare in loro fin da piccoli l’idea del volontariato attraverso un’iniziativa che nel corso degli anni acquista sempre più una maggior professionalità” spiega il Capogruppo Domenico Donghi. “Una mentalità che si rispecchia concretamente nella realtà e si è espressa anche sotto gli occhi di tutti nei mesi più duri della pandemia. Tra coloro che hanno realizzato in soli dieci giorni l’ ospedale da campo operativo alla Fiera di Bergamo, occupandosi anche della sua successiva gestione ed accoglienza c’erano anche una ventina dei nostri ragazzi, erano lì quando è stato costruito ed erano lì dopo, quando serviva personale per la sua gestione. Credo che questo sia il più bel risultato che il nostro Campo Scuola potesse darci. E noi ne siamo infinitamente orgogliosi”.

La giornata tipo del giovane “alpino”

La giornata tipo inizia con la sveglia alle 7 del mattino, colazione tutti insieme in mensa e alzabandiera. A seguire ci sono le attività e i giochi che son stati programmati. A mezzogiorno il rancio, e, a seguire, ancora le attività pomeridiane intervallate da una sana merenda. Alle 18 tutti sotto la doccia, e dopo ammainabandiera, cena e serata ad affrontare tematiche di interesse comune e a raccontarsi le proprie esperienze.

Tanti gli argomenti trattati: bullismo, amicizia, l’uso dei social, ma anche le storie di esperienze di collaborazione e aiuti umanitari in cui son stati coinvolti i volontari più “esperti” presenti al Campo. Non manca l’ora giornaliera di canto, in cui si vince la timidezza e si imparano le canzoni della tradizione Alpina. “Oggi è il mio primo giorno da Alpino” dice Giorgio 9 anni, terza elementare, di Paladina, “ma a casa mettevo spesso il cappello di mio nonno. Glielo prendevo quando lui dormiva e immaginavo di scalare le montagne. Sono venuto perché qui c’è anche il mio amico Lorenzo (di Sedrina Alta ndr) e dormo in tenda con lui. Ho portato il mio sacco a pelo e il materassino, ho messo tutto nello zaino e ho già sistemato tutto nella tenda. Faccio solo tre giorni perché sono di terza, ma il prossimo anno potrò stare una settimana”. Idee chiare e spirito deciso. Bravo bocia. Mercoledì 14 luglio la visita del Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero e del Presidente della Sezione di Bergamo Giorgio Sonzogni che parteciperanno ad alcune delle attività assieme ai ragazzi.

Foto: Pio Rota

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