Roberto Ferrari, da 26 anni una guida per l’Atletica Valle Brembana: “Che bello quando vincono i miei ragazzi”

Se è vero che la vita è un viaggio, come afferma un cliché ormai stantio, allora quella di Roberto Ferrari ha sicuramente la forma dell’ovale di una pista di atletica.
11 Agosto 2022

Se è vero che la vita è un viaggio, come afferma un cliché ormai stantio, allora quella di Roberto Ferrari ha sicuramente la forma dell’ovale di una pista di atletica. Un uomo che è ormai un’istituzione, conosciamo più da vicino il presidente dell’Atletica Valle Brembana. “Sono di Zogno, ho sempre abitato lì: quest’anno compirò 61 anni”. Di questi, buona parte sono dedicati allo sport, seppur vissuto in modo diverso. “Ho fatto attività fino ai 31 anni, poi ho smesso perché sono stato operato alla schiena e ho dovuto fermarmi: prima ho fatto l’accompagnatore responsabile del settore assoluto quando abbiamo iniziato con l’Atletica Valle Brembana nel ’91, nel ‘96 sono diventato presidente, e sono ancora presidente”. Una storia lunga, che Roberto ha sempre vissuto in prima persona, pur con un cambio di ruolo importante.

“Quando correvo io, facevamo principalmente corsa in montagna, abbiamo tutti iniziato da lì. Ma gli ultimi anni, con i miei problemi, ho iniziato a correre in pista, con dei buoni risultati, perché la discesa mi creava traumi alla schiena”. Abbandonato le corsie in prima persona, Roberto si dedica anima e corpo alla crescita di chi le percorrerà come atleta: “Sono 26 anni di presidenza, ci sono sempre alti e bassi, come in tutte le società, noi prima facevamo appunto solo corsa in montagna, ma poi abbiamo iniziato a coprire tutti i settori dell’atletica con tantissimi risultati, anche su pista e nel cross. Quest’anno è stato il migliore a livello di risultati, soprattutto con i campionati europei a squadre in Portogallo. L’evoluzione c’è stata, ad esempio con il nuovo centro sportivo a Camanghè possiamo allenare in ogni disciplina dell’atletica”.

“I primi anni ci siamo dedicati principalmente al settore giovanile, portando avanti i nostri ragazzi, nel ’97 è entrato uno sponsor importante e ci ha permesso di avere atleti ad alti livelli, come Paolo Donati, nomi importanti con cui abbiamo portato avanti il discorso dei Campionati Assoluti”, con il passare del tempo, il livello è aumentato. “L’obiettivo ora è portare avanti i ragazzi delle valli: siamo arrivati secondi ai campionati di Cross con ragazzi che hanno fatto le giovanili da noi, è la soddisfazione migliore, ottenere risultati con chi abbiamo ‘allevato’. Non sono i soli, abbiamo un paio di ragazzi Junior che vengono da fuori, da Clusone ad esempio: sono tutte risorse importanti, se qualcuno non è della Valle ma vuole gareggiare, non gli diciamo di no, anzi, fa bene a tutti”.

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Il legame tra Roberto e l’attività sportiva è fortissimo, da diversi decenni: “È una passione nata quando ero piccolo, io prima facevo scii di fondo, ma già si faceva corsa per la preparazione. Per lavoro sono andato in Svizzera, lavoravo sui cantieri e sulle autostrade, poi sono tornato a Zogno e ho lavorato all’Unicalce per una ditta esterna: ho smesso di sciare e ho iniziato a correre. Il bello è che corri per te stesso, è uno sport individuale, anche per il discorso dei tempi da abbassare. È una sfida contro di te, correre all’aperto è bellissimo”. Anche fuori dall’ovale arancione non mancano i momenti felici, perché l’aspetto umano, alla fine, non può essere separato da quello sportivo. “Da dirigente ho avuto tante soddisfazioni ma alleno anche in prima persona molti ragazzi, come Alain Cavagna o Alessia Pellegrini: quando un tuo atleta vince un titolo italiano hai soddisfazioni che ti fanno sentire orgoglioso di quello che fai con i ragazzi”.

Ci sono anche i sacrifici, ovviamente. “Come dirigente ci metto soldi e tempo, il pulmino l’ho pagato di tasca mia. Quando sono diventato presidente, abbiamo ripreso a fare la Corrida di San Lorenzo. Cerchiamo sempre di organizzare gare a Zogno, come il Silver meeting: sono utili anche per avere risultati che servono agli atleti per partecipare a gare ad alti livelli, mondiali o europei. A settembre ci sarà una gara anche per esordienti, cerchiamo di coinvolgere tutte le fasce di età”.

Si può facilmente intuire come Roberto passi la maggior parte del proprio tempo, in una passione che è ormai qualcosa di più. “Adesso è quasi un lavoro: la settimana scorsa sono andato due volte a Rieti, una volta a Firenze, una in Veneto, sono sempre in giro, ci sono i meeting serali e accompagno i ragazzi in pulmino”. E il tempo libero? “Quando riesco a staccare vado alla mia baita per stare un po’ tranquillo, ma non è facile. Siamo 230 tesserati in tutto, anche qualche atleta Master”. Roberto ha però un alleato indispensabile. “Tutto ciò che riguarda il discorso organizzativo, iscrizioni, è competenza di mia moglie che mi dà una mano. Si occupa di organizzare, di trovare gli alloggi, della logistica… è tutto in mano sua, se non ci fosse lei sarebbe impossibile andare avanti”.

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