Tra fede e ricerche personali, fra momenti di intensa preghiera e delicati scambi di parole fra sconosciuti “cercando ciò che unisce, non ciò che divide”, la sesta edizione del pellegrinaggio notturno da Sotto il Monte alla Cornabusa si è svolta nella notte fra sabato 3 e domenica 4 settembre, conclusa dalla densa celebrazione della S.Messa del Vescovo Francesco Beschi in grotta e concelebrata dai sacerdoti partecipanti.
“Avete concretizzato in questa notte la frase “guida” di Papa Giovanni, percorrendo tutti insieme la stessa strada, pur avendo età, allenamenti e passi diversi”, così il Vescovo ha toccato i partecipanti – circa 800 – durante l’omelia, e don Gianluca Salvi, prima della benedizione finale ha ribadito la gioia nel vedere tanti volti nuovi, per la prima volta in cammino insieme ai tanti volontari che ha ringraziato per il preziosissimo servizio svolto con eccellenza.
Fra questi nuovi volti in cammino il Rettore pro tempore don Carlo Nava, originario di Mapello, Comune attraversato durante questa notte, che ha vissuto intensamente il percorso, mosso da una particolare intenzione, e che quest’anno ha aiutato a vivere l’adorazione eucaristica alla sosta di Almenno San Salvatore, presso la chiesa dei Frati Cappuccini.
Tanti anche i volti giovani come Giada Capoferri, 25 anni, che volge lo sguardo ogni mattina al Santuario della Cornabusa perché abitante di Sant’Omobono: “È stata proprio un’esperienza molto gradita! Inizialmente indecisa a partecipare, ma da tempo con il pensiero di volerlo percorrere, quest’anno ho vissuto proprio bene questo cammino, per me, come occasione di riflessione e stacco dalla vita quotidiana frenetica che ci pervade. Sarà per la condizione di essere tutti allo stesso livello, avere una meta unica, il trovare tante testimonianze di fede, anche alle finestre delle case sul tragitto, ha reso il cammino meno faticoso anche nell’ultimo tratto, dove la stanchezza si è fatta sentire.”
Pellegrini anche dalla provincia di Brescia, Paola da Palazzolo sull’Oglio racconta: “È dalla prima edizione nel 2015 che partecipo e quest’anno è stata una gioia vedere diversi volti giovani,anche nel gruppo organizzatori… Sono il nostro futuro!”. Fra tutti, pellegrini e volontari, il pensiero ora è solo uno: l’attesa di ritrovarsi al prossimo anno.